Bruxelles – Conferma con vista sulle elezioni europee del 2024. La prima ministra italiana e già leader dei conservatori europei, Giorgia Meloni, ha ricevuto il via libera al rinnovo del mandato alla presidenza del Partito dei Conservatori e Riformisti Europei (Ecr) dal Consiglio del partito riunito ieri (26 giugno) a Roma. “La concretezza dei Conservatori sarà ancora più decisiva nell’affrontare questioni cruciali per il futuro del nostro continente, a cominciare dalla risposta all’aggressione russa contro l’Ucraina, dalla lotta all’immigrazione irregolare e da una transizione ecologica pragmatica e non ideologica”, è stato il primo commento di Meloni da presidente rieletta.
L’attuale premier italiana è leader dei conservatori europei dal 29 settembre 2020, quando è diventata – e tuttora è – l’unica donna a capo di un partito europeo. L’unico precedente per una politica italiana al vertice di una forza politica europea è quello di Monica Frassoni, co-presidente del Partito Verde Europeo dal 2009 al 2019. Dopo quasi tre anni di leadership il Consiglio di Ecr ha approvato all’unanimità la proposta del vicepresidente del Parlamento Europeo Roberts Zile (Alleanza Nazionale lettone) di rinnovare il mandato della presidente di Fratelli d’Italia alla guida dei conservatori europei. Rinnovati anche i mandati dei due vicepresidenti, lo spagnolo Jorge Buxadè (Vox) e il polacco Radosław Fogiel (Diritto e Giustizia, PiS). Nella famiglia politica europea dei Conservatori e Riformisti fanno parte 13 formazioni: oltre a Fratelli d’Italia e Vox, anche i partiti conservatori del Gruppo di Visegrád (i polacchi di PiS, i cechi di Partito Democratico Civico, gli slovacchi di Libertà e Solidarietà, ma non gli ungheresi di Fidesz di Viktor Orbán) e i Democratici Svedesi che stanno tenendo in piedi il governo di Stoccolma con il supporto esterno.
Nel suo intervento dopo la rielezione Meloni si è congratulata con i partiti aderenti alla famiglia politica europea “per la crescita raggiunta in tutti i recenti appuntamenti elettorali” – dalla Svezia alla Finlandia, con un occhio rivolto alle prossime tornate in Spagna e Polonia – “che fa ben sperare per una forte affermazione della famiglia conservatrice alle prossime elezioni europee del 9 giugno 2024“. All’orizzonte c’è un complicato accordo pre- o post-elettorale con il Partito Popolare Europeo di Manfred Weber, su cui il presidente dei popolari sta spingendo per ritagliarsi alternative all’attuale maggioranza con i socialdemocratici e liberali al Parlamento Ue. Ma l’attenzione dei conservatori europei al momento è rivolta più agli appuntamenti elettorali nazionali prima delle europee del 2024, per capire il peso che potranno esercitare in Consiglio.
“Mi congratulo vivamente con Giorgia Meloni, con lei i conservatori europei hanno un leader forte che ha reso il partito Ecr una forza da tenere in considerazione nell’Unione Europea”, ha commentato il co-presidente del gruppo di Ecr al Parlamento Ue, Nicola Procaccini. L’eurodeputato di Fratelli d’Italia – subentrato a Raffaele Fitto alla guida del gruppo parlamentare dopo la nomina di quest’ultimo come ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr nel governo presieduto proprio da Meloni dal 21 ottobre dello scorso anno – ha posto l’attenzione sul fatto che la neo-rieletta presidente dei conservatori europei “saprà guidare con successo il partito alle elezioni europee e fare della nostra famiglia politica una forza di primo piano“, con un “cambiamento di rotta e un approccio decisamente pragmatico”.