Bruxelles – Ci vorrà ancora qualche giorno per la firma del memorandum d’intesa sul nuovo pacchetto di partenariato globale tra l’Ue e la Tunisia. “Le discussioni sono ancora in corso, c’è bisogno di ancora un po’ di lavoro“, fanno sapere dalla Commissione europea. Lavoro che non potrà riprendere prima di lunedì prossimo (3 luglio), perché da oggi la Tunisia si ferma per celebrare l’Eid al-Adha, la festa islamica del sacrificio, che durerà fino alla sera del 29 giugno.
Quella sera però, i leader Ue e i capi di Stato e di governo dei 27 saranno già riuniti a Bruxelles per il Consiglio europeo. Salta dunque l’obiettivo dell’esecutivo comunitario di finalizzare il memorandum prima del vertice. “Saremo in grado di riprendere le discussioni solo lunedì, ora il nostro obiettivo è concludere l’accordo al più presto dopo il Consiglio europeo”, ha ammesso Ana Pisonero, portavoce della Commissione Ue responsabile per il vicinato e le partnerships internazionali.
Mentre la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva parlato l’altro ieri di una firma “a breve”, si è rivelato intempestivo l’ottimismo del vicepremier e ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, che a margine del Consiglio Affari Esteri di ieri (26 giugno) aveva annunciato con sicurezza la firma dell’accordo prevista per oggi. “Ho parlato questa mattina con il ministro degli Esteri tunisino e poco dopo è arrivato il testo dell’accordo – aveva dichiarato alla stampa il ministro-, domani il commissario Várhelyi sarà a Tunisi per la firma”. Invece, nessun viaggio in Tunisia del Commissario europeo per l’allargamento e la politica di vicinato, che sta guidando la trattativa con il presidente Kais Saied dopo l’accordo informale raggiunto in occasione della missione congiunta von der Leyen-Meloni-Rutte dello scorso 12 giugno. Legittimo chiedersi come mai l’omologo di Tajani, Nabil Ammar, non abbia avvisato il vicepremier italiano dell’impossibilità della firma, quanto meno a causa della ricorrenza religiosa nel Paese. “Nessun commento da fare sulla dichiarazione del ministro italiano”, ha glissato il portavoce capo dell’esecutivo Ue, Eric Mamer.
Bisognerà dunque aspettare ancora per la firma della partnership che prevede una maggiore cooperazione su sviluppo economico, scambi e investimenti, accordi sulle energie rinnovabili, gestione dei flussi migratori, mobilità e formazione nell’ambito della partnership per i talenti. Soprattutto, bisognerà aspettare per l’erogazione immediata da Bruxelles di 150 milioni di euro come supporto al budget tunisino e 105 per la gestione dei flussi migratori – di cui 60 per il controllo dei confini-, che resituirebbero di fatto un po’ di ossigeno alle casse di un Paese sull’orlo del collasso economico-sociale.
Come spiegato da Ana Pisonero, una volta concluse le discussioni con il presidente Saied “la Commissione informerà gli Stati membri e invierà il testo al Consiglio per la sua approvazione”. Ecco perché non finalizzare l’accordo alla vigilia del vertice Ue del 29-30 giugno è un’occasione persa.