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Home » Non categorizzato » “Sicurezza e futuro”, numeri, obiettivi e risultati del Fondo Sicurezza Interna (ISF) 2014-2020

“Sicurezza e futuro”, numeri, obiettivi e risultati del Fondo Sicurezza Interna (ISF) 2014-2020

122 progetti finanziati per 572 milioni di euro: questi i numeri del Programma Nazionale del Fondo Sicurezza Interna (ISF) 2014-2020 che oggi si è raccontato a Siracusa

Perla Ressese di Perla Ressese
28 Giugno 2023
in Non categorizzato
Il sottosegretario Molteni duante l'evento a Siracusa

Il sottosegretario Molteni duante l'evento a Siracusa

Siracusa – Si scrive Sicurezza e futuro, si legge Sicurezza è futuro. Un momento di incontro, organizzato e voluto dall’Autorità di Gestione del Programma Nazionale ISF per raccontare i progetti realizzati e le prospettive future.

Protagonisti della mattinata sono stati i progetti realizzati grazie alle risorse del Programma Nazionale del Fondo Sicurezza Interno (ISF Police e Borders&Visa), che ha l’obiettivo di favorire la creazione di uno spazio comune di sicurezza e libertà all’interno dei confini europei, attraverso il supporto al contrasto e alla prevenzione di fenomeni criminosi e la gestione integrata delle frontiere esterne. Non solo un’ideale da raggiungere, ma un’azione concreta che ogni giorno ricade positivamente sulla vita quotidiana dei cittadini europei e sulla loro sicurezza.

Alla presenza del Sottosegretario di Stato all’Interno Nicola Molteni, dei rappresentanti delle istituzioni e di ospiti di rilievo del panorama culturale, accademico ed economico italiano, la giornata si è articolata in più momenti di confronto in cui è stato approfondito, in particolare, l’apporto del Programma Nazionale del Fondo Sicurezza Interna alla crescita dei livelli di sicurezza in Italia ed in Europa.

“La sicurezza nazionale è al centro dell’agenda politica europea. Lavorando sul controllo delle frontiere esterne e sulla dimensione esterna, diventa fondamentale per il governo l’accordo con la Tunisia e con la Libia. – ha affermato il Sottosegretario Molteni – La sensibilità da parte delle istituzioni comunitarie è alta e tangibile, l’agenda italiana sull’immigrazione è diventata l’agenda comunitaria, con il duplice obiettivo da un lato di contrastare l’immigrazione illegale e dall’altro valorizzare forme di ingresso legale. Oggi la Sicilia si conferma ancora una volta terra di grande accoglienza e di grande solidarietà, terra che sta rispondendo in modo importante alle richieste di aiuto del nostro Paese.”

Sicilia che, come ricorda il Prefetto Stefano Gambacurta, Autorità Responsabile del Programma Nazionale ISF, è stata scelta come cornice della giornata non solo per ragioni di carattere logistico ma per essere sulla linea del fronte, proprio su quelle frontiere esterne a cui i Fondi sono diretti.

“L’impego delle risorse del Fondo Sicurezza Interna è strategico sotto molti punti di vista. Si tratta di investimenti per il futuro, investimenti in termini di miglioramento delle capacità della pubblica amministrazione. – ha commentato il Prefetto Gambacurta – Dovendo ragionare con la logica della contabilità europea e in termini molto prolungati nel tempo, i progetti finanziati sono stati portati avanti in modo da essere modulari e complementari tra loro, per far sì che fossero passibili di sviluppo e upgrade nel tempo. Ci sono programmi cominciati con un ciclo di programmazione e che proseguono in quello successivo ed è questo che consente di sviluppare più progetti e in linea di continuità. La vera sfida non è spendere, ma saper spendere e avere un’utilità marginale che restituisca un ritorno anche in termini di sostenibilità dei progetti.”

Diverse le voci che si sono poi susseguite sul filo conduttore di alcuni dei progetti più significativi, a cominciare da Stefano Nazzi, scrittore, autore di podcast e giornalista, che ha offerto spunti e suggestioni sul Programma, per passare a Flavia Fratello, caposervizio di La7 esperta di Politica Estera e Interna, il cui intervento ha colto la relazione tra mobilità e frontiere esterne. Eugenio Cau, giornalista de Il Post, ha invece proposto una chiave di lettura del fenomeno terroristico in Italia e della sua evoluzione in Italia ed in Europa, mentre Michele Colajanni, Professore ordinario di ingegneria informatica all’Università di Bologna ha offerto uno spaccato sul mondo del cybercrime e sugli strumenti, sempre più evoluti, di contrasto, compresi quelli realizzati con risorse del Programma Nazionale del Fondo sicurezza Interna.

Al termine della mattinata le conclusioni del Sottosegretario Molteni, cui ha fatto seguito il momento di visita agli spazi espositivi di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Guardia Costiera, Marina Militare, per dare dimostrazione di quanto acquistato e realizzato attraverso le risorse del Programma Nazionale.

“I progetti realizzati grazie al Fondo Sicurezza Interna sono la rappresentazione della capacità del Ministero dell’Interno di mettere a terra opere importanti per il Paese, nonché la rappresentazione della capacità di sintesi e sinergia tra Europa, Italia e territorio. – commenta il Sottosegretario Molteni – Oggi abbiamo parlato di sicurezza, legalità, di gestione coordinata e integrata delle frontiere esterne, che non sono solo un tratto di penna su una carta geografica ma sono un elemento strutturale di uno Stato. Ed è per muoversi in sicurezza e legalità che andiamo a finanziare questi progetti, per rafforzare l’interoperabilità, i controlli, la cooperazione, potenziare le banche dati a tutela della sicurezza del Paese. La sicurezza è futuro, è democrazia, è un valore da difendere e un diritto che va tutelato. La sicurezza non può essere considerata un costo ma un investimento, una risorsa fondamentale, e il Fondo Sicurezza Interna va proprio in questa direzione. È un grande risultato quello che andiamo a rappresentare, il fatto che lo si voglia comunicare in un contesto importante come questo è la dimostrazione di una grande Italia che vuole essere protagonista di una dimensione comunitaria e questo è motivo di grande orgoglio. Così come sono motivo di orgoglio nazionale le nostre Forze dell’Ordine oggi tra i protagonisti.”

Con la previsione di chiudere la programmazione in corso a marzo 2024, con tre mesi di anticipo rispetto al termine, si guarda poi al futuro parlando della nuova programmazione 2021-2027. “Siamo già partiti con la nuova programmazione, abbiamo già indirizzato alle amministrazioni di competenza quattro richieste di offerte per un totale di circa 90 mln di euro e aspettiamo già le prime proposte. – Conclude il Prefetto Gambacurta – L’anima che guiderà questo programma sarà il miglioramento e l’interoperabilità tra le Forze di Polizia e con gli altri Paesi, questo perché siamo già entrati nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale e ci muoviamo in una logica complementare al PNRR che ha come driver la digitalizzazione della macchina pubblica nel suo complesso. Il fondo ISF con queste finalità finisce per essere un utile complemento al PNRR.”

“La sfida è continuare su questa progettualità investire in sicurezza, investire in tutela e difesa dei diritti e i fondi 2021-2027 rappresentano un’altra sfida che l’Italia deve affrontare. – conclude il Sottosegretario Molteni – Queste sfide si vincono insieme, con la collaborazione e con il dialogo, con Bruxelles e con le Istituzioni locali.”

Tags: futuroISFScicurezza

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