Roma – Una critica sottile e pungente della burocrazia ministeriale, che si fonde con il racconto delle vicende di tre teneri, irresistibili personaggi. “Un insolito trio ” (La lepre edizioni) è il quinto libro di Elena Basile, diplomatica da poco tornata in sede alla Farnesina dopo otto anni da ambasciatrice in Svezia e Belgio. “Mi ha divertito ispirarmi a personaggi che ho osservato nel corso della mia lunga carriera per raccontare un’amicizia rara e sentimentale”, spiega Basile parlando dei suoi protagonisti, che, dice “sono accomunati da uno stesso rifiuto esistenziale per alcune regole ma anche per un’estraneità che sentono per alcuni aspetti della società contemporanea che, come sappiamo, alle volte può essere banale, venale, un po’ conformista”.
Due uomini e una donna, tre generazioni a confronto, tre diplomatici molto particolari, che per motivi diversi fanno fatica a integrarsi con il mondo chiuso del Ministero. I tre si incontrano e danno vita a un’amicizia simile ad una musica struggente e consolatoria, quasi fossero gli elementi complementari di una sonata di Beethoven.
Serafini, ambasciatore sessantenne, vede troncata la sua carriera in Africa per aver ascoltato la propria coscienza: si è accorto della corruzione che affligge la Cooperazione allo sviluppo e vi si è opposto. Giulia, una giovane donna entrata alla Farnesina quasi casualmente, incapace di vivere adeguandosi al mondo circostante, timida e speciale, suscita nel non più giovane ambasciatore un affetto difficile da definire. Giancarlo, un quarantenne omosessuale, un poeta, trova un punto di riferimento nell’ambasciatore, con cui ha lavorato in Africa, e nutre un sentimento astratto e doloroso per Giulia, che per lui rappresenta il miraggio di una vita che non potrà mai appartenergli.
Una scrittura leggera e piena di chiaroscuri, raffinata nella sua semplicità , capace di svelare al lettore l’essenza dell’anima dei tre protagonisti.