Bruxelles – Dall’anticipazione delle crisi di approvvigionamento agli investimenti, passando per la produzione sostenibile e la tutela ambientale. E’ nella voce del vicepresidente della Commissione europea con delega al commercio, Valdis Dombrovskis, che prende forma l’idea della Commissione europea di lanciare un Club ristretto di partner ‘affidabili’ con cui lavorare sull’approvvigionamento di materie prime critiche, quelle, come il litio per le batterie, necessarie per la produzione di tecnologie a emissioni zero.
Condividere le conoscenze e cooperare per prevenire le crisi; promuovere la produzione sostenibile e le capacità di trasformazione locali; garantire un commercio affidabile e investimenti in materie prime e che l’aumento della fornitura di materie prime non vada a scapito delle comunità e dell’ambiente. Sono quattro in tutto i pilastri su cui si concentrerà il futuro Club, annunciato nei mesi scorsi dalla Commissione europea nel quadro del ‘Critical Raw Material Act’, l’atto sulle materie prime critiche presentato lo scorso 16 marzo come pilastro normativo del Piano industriale per il Green Deal, la risposta ‘Made in Europe’ al piano statunitense da 370 miliardi di dollari di sussidi verde che l’Ue teme possa svantaggiare le imprese dell’Ue.
Access to Critical Raw Materials is a shared challenge.
There is now a golden opportunity to forge more win-win partnerships with resource-rich Latin American countries, as the EU diversifies supplies.
My remarks at #EULAC Business Roundable: https://t.co/PaUEn8sQ4I pic.twitter.com/pcYW7TPYAL
— Valdis Dombrovskis (@VDombrovskis) July 17, 2023
Dombrovskis ha preso parte questa mattina alla tavola rotonda sulle materie prime essenziali e la mobilità elettrica che si è tenuta a margine del Vertice Ue-Celac in corso oggi e domani a Bruxelles. Ed è in questa sede che ha ricordato che il passaggio a un’economia digitale e zero emissioni è un obiettivo condiviso dell’America Latina e della comunità globale, e una fornitura sicura e sostenibile di materie prime critiche sta emergendo come sfida condivisa. “Questo è il motivo per cui l’Ue propone di istituire un Club delle materie prime critiche che riunisca paesi consumatori e paesi ricchi di risorse. Il Club mirerà a creare una partnership vantaggiosa per tutti, mettendo insieme le basi per maggiori investimenti sostenibili e consentendo così un approvvigionamento sicuro di materie prime fondamentali per la transizione verde e digitale”, ha chiarito il vicepresidente. “Gli obiettivi del Club saranno sostenere i piani dei paesi ricchi di risorse per utilizzare le loro risorse per salire nella catena del valore, garantendo al contempo che questi sforzi congiunti siano intrapresi in modo sostenibile, con elevati standard ambientali e sociali”, ha concluso.
Il lavoro Ue sul club delle materie prime critiche
Nell’annunciare il suo Piano industriale per il Green Deal, la Commissione europea ha chiarito di voler “lavorare con partner che condividono la stessa idea per creare un “Club delle materie prime critiche per garantire un approvvigionamento globale sicuro, sostenibile e conveniente di materie prime essenziali per la nostra transizione verde e digitale con una base industriale competitiva e diversificata”, come si legge nella comunicazione. Il Club dovrebbe dunque sviluppare principi per riunire i “consumatori” di materie prime e i Paesi ricchi di risorse e promuovere la cooperazione per consentire ai Paesi in via di sviluppo ricchi di risorse di risalire la catena del valore.
Pochi ancora i dettagli, se non che il club dovrebbe essere un’iniziativa sostenuta anche dal governo statunitense e che dovrebbe riflettere il lavoro della partnership Usa già avviata sul fronte dei minerali (a cui l’Unione europea ha aderito insieme ad altri Stati membri, tra cui Italia, Francia e Germania). Sulle materie prime critiche l’Unione europea è già impegnata in una partnership bilaterale con il Canada, il club dovrebbe seguire gli stessi obiettivi ma su un piano multilaterale.