Bruxelles – Dopo mesi di richieste italiane di stanziamento di fondi Ue per la gestione della migrazione e dopo le ripetute promesse di finanziamenti in arrivo, la Commissione Europea ha annunciato oggi (18 luglio) lo stanziamento di 14 milioni di euro per “migliorare le condizioni di accoglienza” a Lampedusa. Per il gabinetto von der Leyen a rendere necessario il sostegno di Bruxelles all’Italia generale e all’isola nel Mar Mediterraneo in particolare è sia “l’aumento del numero di arrivi via mare” registrati nel 2023 – oltre 50.300 tra gennaio e maggio secondo gli ultimi dati Frontex – sia la situazione di “sovraffollamento particolarmente frequenti nell’hotpot di Lampedusa“.
Ancora non sono chiari i dettagli dello stanziamento – quando arriverà, quali fondi Ue saranno mobilitati e se Roma ha presentato un piano di spesa – ma ciò che è noto al momento è che il sostegno finanziario della Commissione sarà assegnato all’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom), che lavorerà “in stretto coordinamento” con le autorità italiane e con l’Agenzia dell’Unione Europea per l’Asilo (Euaa) per la definizione degli obiettivi e delle priorità. I 14 milioni di euro dovrebbero essere sborsati direttamente dalle casse della Commissione, attraverso la parte di fondi dedicati alla gestione della migrazione (come il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione e lo Strumento per la gestione delle frontiere e i visti) che l’esecutivo comunitario può utilizzare per finanziare organizzazioni internazionali, la cosiddetta ‘gestione indiretta’.
È la stessa Commissione a fornire indicazioni sui soggetti a cui dovrebbe essere data la precedenza per lo stanziamento dei nuovi finanziamenti destinati a Lampedusa: le persone migranti vulnerabili, ovvero “minori non accompagnati, donne incinte o sole con bambini piccoli e persone con disabilità”. In quest’ottica ai beneficiari saranno forniti beni di prima necessità come “vestiti, cibo e assistenza medica primaria, oltre a un alloggio temporaneo“, precisa la nota della Commissione, in cui viene messo in chiaro che il programma approvato oggi prevede anche il trasferimento “sicuro” da Lampedusa ad altre strutture di accoglienza sempre sul territorio italiano.
Lampedusa e la gestione della migrazione nel 2023
La richiesta a Bruxelles di un nuovo sostegno finanziario “per far fronte al recente e significativo aumento degli arrivi in mare e, in particolare, alla situazione critica dell’hotspot di Lampedusa” è arrivata dal governo italiano di Giorgia Meloni lo scorso 11 aprile, in corrispondenza del decreto del Consiglio dei ministri sullo stato di emergenza per la gestione delle persone migranti sul territorio italiano. Allora la portavoce della Commissione Ue responsabile per gli Affari interni e la migrazione, Anitta Hipper, aveva precisato che esiste già un “supporto operativo concreto” ritagliato appositamente per l’Italia (che comprende la task force regionale di Catania) ma soprattutto finanziario dal budget pluriennale Ue 2021-2027 : “È uno dei principali Paesi beneficiari dei fondi Amif [Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione, ndr]”, con 512 milioni di euro su 981 disponibili tra fondi Ue e nazionali (il quarto dopo Germania, Francia e Spagna).
La criticità dell’hotspot di Lampedusa è stata evidenziata proprio quest’anno anche da una sentenza della Corte europea per i diritti dell’uomo (Cedu), che ha condannato l’Italia a risarcire quattro cittadini tunisini che sono stati privati della libertà e sono diventati vittime di un’espulsione collettiva di persone migranti dal centro. Dal 19 al 22 giugno una delegazione di eurodeputati della commissione per le Libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Libe) del Parlamento Ue si è recata in visita nell’isola per testimoniare la situazione “inaccettabile” per le condizioni di accoglienza, mentre due settimane più tardi anche la commissaria per gli Affari interni, Ylva Johansson, ha fatto lo stesso per assicurare che “Lampedusa non è sola”. Proprio in quell’occasione la commissaria aveva anticipato che nuovi finanziamenti europei sarebbero arrivati “il più presto possibile”.