Bruxelles – Inflazione in calo nell’eurozona a luglio. Le stime preliminari di Eurostat mostrano un lieve ribasso dell’indice del costo della vita, atteso al 5,3 per cento dopo il 5,5 per cento di giugno. Una riduzione di o,2 punti percentuali trainata dalla frenata dei prezzi dell’energia (-6,1 per cento, dopo il -5,6 per cento di giugno). Ma continua a pesare il costo dei generali alimentari (10,8 per cento), confermando il problema avvertito anche in Commissione europea di un’inflazione di base (o inflazione ‘core’) ancora troppo elevata. Aumenta anche il costo dei generi alimentari non lavorati (dal 9 per cento di giugno al 9,2 per cento atteso per luglio).
Sulla scia di questo andamento, rileva l’Istituto di statistica europeo, in Italia l’inflazione dovrebbe ridursi ancora, passando dal 6,7 per cento di giugno al 6,4 per cento a luglio (-0,3 punti percentuali). Calo atteso anche nelle altre due principali economie dell’Eurozona, vale a dire Francia (da 5,3 per cento a 5 per cento) e Germania (da 6,8 per cento a 6,5 per cento). Si registra invece una controtendenza in Spagna (da 1,6 per cento a 2,1 per cento).
Se gli indicatori, in linea di principio, indicano un miglioramento della situazione, con l’inflazione praticamente dimezzata da ottobre, avere un’inflazione di base ancora troppo alta può indurre la Banca centrale europea a continuare con una politica restrittiva in termini di tassi di interesse. La presidente della Bce, non esclude di intervenire ancora in tal senso. E’ possibile una pausa, come ammette lei stessa, ma dipenderà anche dall’andamento di agosto.
ECB interest rates could be raised or there could be a pause, President Christine @Lagarde tells Le Figaro. A pause, in September or later, would not necessarily be definitive. In this uncertain environment we will assess the situation meeting by meeting https://t.co/KHPr8MVufK pic.twitter.com/IWpsYYSFt2
— European Central Bank (@ecb) July 30, 2023
Perché sullo sfondo restano anche la questione del grano ucraino e l’andamento della guerra tra Russia e Ucraina. Sono entrambi fattori di rischio al ribasso per la crescita, e al rialzo per i prezzi. Tutte cose a cui si continuerà a guardare, a Francoforte, per le decisioni future. Intanto però da Eurostat arrivano buone nuove, anche se non definitive. L’istituto di statistica europea intendere pubblicare le cifre consolidate il 18 agosto.