Bruxelles – Il ribaltone di Ferragosto questa volta è andato in scena nel Baltico. Dopo aver annunciato la volontà di fare un passo indietro lunedì (14 agosto), il primo ministro della Lettonia, Arturs Krišjānis Kariņš, ha rassegnato oggi (17 agosto) le dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica, Edgars Rinkēvičs, a causa di una serie di dissidi all’interno della coalizione di governo di centro-destra a tre legati al rimpasto di governo per far entrare in maggioranza anche il partito verde e quello progressista.
Fatale per il leader del partito liberal-conservatore Nuova Unità (Jv) e premier riconfermato alla prova del voto dell’ottobre dello scorso anno è stato il tentativo di allargare la maggioranza di governo ad altri due partiti in ascesa alle elezioni del 2022 in Lettonia: l’Unione dei Verdi e degli Agricoltori (Zzs) e i Progressisti (P). Kariņš non è riuscito a convincere i due partner di governo di centro-destra – i nazional-conservatori di Alleanza Nazionale (Na) e i centristi regionalisti di Lista Unita (As) – a procedere con un rimpasto della squadra di ministri rimanendo lui stesso primo ministro. “Stanno bloccando il lavoro per la prosperità e la crescita economica”, ha attaccato il premier dimissionario i due partiti che avevano sollevato rimostranze costituzionali sulla permanenza di Kariņš a capo del governo della Lettonia dopo il rimpasto.
Con l’annuncio di presentazione della lettera di dimissioni al presidente della Repubblica, lo stesso Kariņš ha invitato il suo partito – che controlla più di un quarto della Saeima (il Parlamento unicamerale, con 26 deputati su 100) – a nominare un nuovo candidato primo ministro della Lettonia. Nuova Unità ha così scelto l’ormai ex-ministra del Welfare, Evika Siliņa, per presentarsi come leader della coalizione. “È una politica della nuova generazione con una vasta esperienza nella pubblica amministrazione“, ha commentato il premier dimissionario, congratulandosi per la scelta del partito: “Sostengo pienamente Evika mentre si assume queste responsabilità, lavoriamo insieme per una Lettonia più forte”.
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri pomeriggio (16 agosto) Siliņa si è posta in linea di continuità con il lavoro iniziato dal governo Kariņš – con la priorità alla sicurezza nazionale e alla lotta all’inflazione – tentando la strada dell’allargamento della coalizione per garantire al governo della Lettonia una maggioranza di 80 seggi su 100 (rispetto ai 54 attuali) al Parlamento. A meno di fuoriuscite o spaccature della coalizione, all’attuale maggioranza composta da Nuova Unità, Alleanza Nazionale e Lista Unita si dovrebbero unire anche l’Unione dei Verdi e degli Agricoltori e i Progressisti verdi, che al momento controllano rispettivamente 16 e 10 seggi all’opposizione alla Saeima. Spetterà ora al presidente Rinkēvičs assegnare il mandato di governo a Siliņa, che dovrà testare al Parlamento la nuova maggioranza. Le prossime elezioni parlamentari in Lettonia sono previste per il 2026.