Bruxelles – Ora il Regolamento Ue sulle batterie sostenibili è legge sul territorio di tutti i Paesi membri dell’Unione. Uno dei pilastri-chiave del piano d’azione di Bruxelles sull’economia circolare è entrato oggi (17 agosto) in vigore – passati i 20 giorni stabiliti dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dell’Ue – fornendo ai Ventisette la capacità di rafforzare le norme di sostenibilità per le batterie e disciplinandone l’intero ciclo di vita, dalla produzione al riutilizzo, fino al riciclo dei rifiuti.
“Le batterie sono strategiche per la transizione dell’Ue verso un’economia neutrale dal punto di vista climatico”, ha ricordato su X la Commissione Europea, annunciando l’entrata in vigore delle nuove norme. Il Regolamento aveva ricevuto il via libera lo scorso 14 giugno dal Parlamento Ue e il 10 luglio dal Consiglio dell’Ue, sulla base dell’accordo raggiunto il 9 dicembre 2022 tra i due co-legislatori sulla proposta dell’esecutivo comunitario del 2020. Sono incluse tutte le batterie e i relativi rifiuti: batterie portatili, industriali, per i veicoli elettrici, per l’avviamento, l’accensione e la fulminazione (utilizzate principalmente per veicoli e macchinari) e per mezzi di trasporto leggeri (biciclette elettriche, monopattini elettrici ed e-scooter). Al centro della legislazione comunitaria c’è lo sforzo di ridurre gli impatti ambientali e sociali durante l’intero ciclo di vita delle batterie, con regole stringenti per gli operatori che devono verificare l’origine delle materie prime utilizzate per le batterie immesse sul mercato. Per questo motivo sono previsti requisiti di etichettatura e informazione sui componenti e sul contenuto riciclato, anche attraverso un “passaporto della batteria” elettronico (entro il 2026) e un codice QR (entro il 2027).
Di cruciale importanza gli obiettivi temporali e gli obblighi di raccolta, di recupero dei materiali e di responsabilità estesa per i produttori. Per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti di batterie portatili da parte dei produttori, è stato stabilito l’obiettivo del 45 per cento entro la fine del 2023, del 63 entro il 2027 e del 73 entro il 2030, con un target specifico per i rifiuti di batterie per mezzi di trasporto leggeri al 51 per cento entro la fine del 2028 e al 61 entro il 2031. Sul piano dei livelli minimi di litio recuperato dai rifiuti di batterie è previsto l’obiettivo del 50 per cento entro la fine del 2027 e dell’80 entro il 2031, con la possibilità di modifiche attraverso atti delegati “in base agli sviluppi tecnologici e di mercato e alla disponibilità di litio”. Per cobalto, rame, piombo e nichel è invece pari al 90 per cento entro il 2027 e al 95 entro il 2031. Infine il Regolamento prevede che i livelli minimi obbligatori di contenuto riciclato per le batterie industriali siano fissati al 16 per cento per il cobalto, all’85 per il piombo, al 6 per il litio e al 6 per il nichel, a salire rispettivamente al 26 per cento per il cobalto, all’85 per cento per il piombo, al 12 per cento per il litio e al 15 per cento per il nichel dopo 13 anni dall’entrata in vigore delle nuove norme comunitarie.
Tra le introduzioni più rilevanti del nuovo Regolamento Ue c’è l’obbligo entro il 2027 per cui le batterie portatili incorporate negli apparecchi siano rimovibili e sostituibili dall’utente finale, lasciando agli operatori il tempo sufficiente per adattare la progettazione dei loro prodotti a questo requisito. Un’etichetta apposita servirà a fornire indicazioni sull’impronta di carbonio delle batterie per i mezzi di trasporto, per i veicoli elettrici e per quelle industriali ricaricabili con una capacità superiore a 2 chilowattora.