Bruxelles – Per la politica climatica dell’Ue un momento di svolta. Si terrà nel primo pomeriggio di domani (29 agosto) il colloquio tra la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e Wopke Hoekstra, il candidato commissario indicato dal governo olandese per sostituire l’ex vicepresidente Frans Timmermans nel ruolo di commissario europeo per il clima dai Paesi Bassi. 47enne e attuale ministro degli Esteri del governo Rutte, Hoekstra è esponente dei conservatori liberali del partito Appello Cristiano Democratico (CDA), che a Bruxelles è membro del Partito popolare europeo, di centrodestra. Il gruppo è lo stesso di von der Leyen, ma non lo stesso di Timmermans , che appartiene alla famiglia dei Socialisti europei.
Se sarà indicato da von der Leyen, per essere nominato formalmente dovrà ‘superare’ un’audizione al Parlamento europeo, a cui parteciperanno una o più commissioni parlamentari competenti per il portafoglio, dopo aver risposto a un questionario scritto e presentato la propria dichiarazione di interessi. Il passaggio parlamentare dei candidati non è previsto dai Trattati dell’Ue, ma dal regolamento del Parlamento europeo che prevede che qualora “durante il mandato della Commissione, si verifichi un cambiamento sostanziale del portafoglio di competenze di un commissario, oppure occorra nominare un nuovo commissario in caso di vacanza, i commissari interessati compaiono ancora una volta in audizione dinanzi alle commissioni competenti”.
La Commissione deve ottenere l’approvazione del Parlamento a maggioranza dei voti espressi prima che i candidati possano essere nominati ufficialmente dal Consiglio europeo, come previsto dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Il tradizionale colloquio con il capo dell’esecutivo europeo sarà decisivo anche per stabilire quanto ampio sarà il portafoglio del futuro successore di Timmermans, se manterrà la sola priorità dell’azione per il clima. Timmermans era il vicepresidente esecutivo con la delega al Green Deal e commissario per l’azione per il clima. Accettando le dimissioni dell’olandese, von der Leyen ha ‘spacchettato’ le sue competenze, scegliendo di assegnare il ruolo di vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo al vicepresidente per le relazioni interistituzionali, Maroš Šefčovič, al quale andrà solo temporaneamente anche la responsabilità del portafoglio per la politica di azione per il clima fino alla nomina di un nuovo commissario proveniente dai Paesi Bassi (il collegio si compone di un membro per ciascuno Stato membro).
Tutto lascia pensare quindi che la delega al Green Deal rimarrà nelle mani di Sefcovic fino alla fine della legislatura, mentre al nuovo commissario andrà solo la competenza per l’azione del clima (che sul piano internazionale avrà un grande peso, dovendo rappresentare Bruxelles nei negoziati alla prossima COP28 che si terrà negli Emirati Arabi dal 30 novembre al 12 dicembre). La Commissione ancora non conferma e spiega solo che il portafoglio del prossimo commissario olandese dipenderà dal “suo profilo e dalle sue qualifiche”, che emergeranno dal colloquio di martedì con von der Leyen.