Bruxelles – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, messa alle strette per la firma del Memorandum d’intesa con la Tunisia, in particolare per la cooperazione rafforzata sulla migrazione prevista nell’accordo. Negli ultimi giorni, prima le dure critiche dell’Eurocamera riunita a Strasburgo, poi l’imbarazzo provocato dal divieto di ingresso in Tunisia imposto ad una delegazione del Parlamento europeo e la richiesta della capogruppo dei Socialisti e democratici, Iratxe Garcia Perez, di “sospendere immediatamente un’intesa illegale”. E ora la richiesta della Mediatrice europea, Emily O’Reilly, di fornire risposte su “come l’esecutivo Ue intende garantire il rispetto dei diritti umani nelle azioni legate alla migrazione” in Tunisia.
L’Ombudsman Ue, figura indipendente nominata dal Parlamento europeo, conduce indagini a seguito di denunce relative a casi di cattiva amministrazione che coinvolgono istituzioni e organi dell’Unione europea, ma ha anche la facoltà di avviare indagini di propria iniziativa. Così, in una lettera indirizzata a von der Leyen, O’Reilly ha chiesto alla Commissione Ue di rispondere entro il 13 dicembre a tre quesiti specifici. Prima di tutto la presidente dell’esecutivo comunitario dovrà confermare di aver condotto una valutazione d’impatto sui diritti umani prima della firma del memorandum e di aver preso in considerazione misure per “mitigare i rischi di violazioni dei diritti umani”. La Mediatrice Ue ha chiesto di rendere pubblica tale valutazione o, nel caso questa non esistesse, di spiegare le motivazioni.
In secondo luogo, O’Reilly vuole sapere se la Commissione Ue ha intenzione di portare avanti valutazioni d’impatto sui diritti umani “sistematiche e effettive” durante l’implementazione dell’accordo, e in che modo assicurerà che siano condotte in modo “trasparente e inclusivo”. Infine, ricordando a von der Leyen che secondo il protocollo d’intesa l’Ue fornirà 105 milioni di euro alla Tunisia per il rafforzamento del controllo delle frontiere e che i finanziamenti europei “non possono supportare azioni o misure che causino violazioni dei diritti umani nei Paesi partner”, la Mediatrice Ue ha chiesto se la Commissione abbia definito criteri per un’eventuale sospensione dei fondi.
La reazione della Commissione europea: “Sempre chiari e trasparenti” sul dialogo con la Tunisia
In mattinata, la portavoce della Commissione europea, Ana Pisonero, ha confermato la ricezione della lettera e ha garantito che l’esecutivo Ue “coopererà con l’Ombudsman e risponderà prima della scadenza”. Pisonero ha voluto ricordare che tutti gli accordi firmati dall’Ue “hanno ovviamente standard vincolanti per il rispetto dei diritti umani”, e che di conseguenza anche nel memorandum Ue-Tunisia la cooperazione sulla gestione della migrazione è “basata sul rispetto dei diritti umani dei migranti“. La vice-capo portavoce, Dana Spinant, ha rivendicato la “piena trasparenza” sul dialogo con la Tunisia, dimostrata dall’aver pubblicato immediatamente il testo integrale dell’accordo.
Nonostante le forti critiche per l’accordo con l’autoritario presidente tunisino, Kais Saied, la Commissione europea “è impegnata ad avanzare nell’implementazione del Memorandum” e “meeting tecnici sono già in corso regolarmente con le autorità tunisine“. Ad oggi, neanche un euro dei 105 milioni previsti per la migrazione e dei 150 milioni per rimpinguare le casse del Paese sono ancora stati mossi. Perché per l’assistenza macrofinanziaria, ha spiegato Pisonero, dovrà esserci il via libera degli Stati membri e del Parlamento Ue, mentre sul pacchetto da 105 milioni “i progetti sono in via di definizione in stretta consultazione con le controparti”.