Bruxelles – Giudizio negativo della Corte dei conti europea (Eca) sulla regolarità del bilancio dell’Ue del 2022. Secondo la relazione annuale della Corte, pubblicata oggi (5 ottobre), la spesa del bilancio dell’Unione europea e dei fondi di ripresa durante lo scorso anno è stata oggetto di alcune anomalie, sia nell’ambito del quadro finanziario pluriennale (Qfp), sia del dispositivo per la ripresa e la resilienza (Rrf), che ammonta a un totale di 138,7 miliardi di euro nel 2022. Sono questi i punti su cui i magistrati contabili europei ammettono di avere le maggiori riserve.
Nella sua relazione odierna, la Corte dei conti ha rilevato che il numero di irregolarità nella spesa del bilancio dell’Ue per il 2022 ammonta a 196 miliardi di euro. E ha poi avvertito che gli errori sono aumentati in modo significativo, dal 3 per cento al 4,2 per cento rispetto al 2021. La Corte ha quindi stabilito che il livello di errore era rilevante e pervasivo, così come è stati per gli ultimi tre anni. “Il rischio deve essere gestito meglio, poiché continuiamo a rilevare errori, attraverso il nostro lavoro, che hanno portato a un aumento significativo della spesa interessata da errori”, ha affermato il presidente della Corte Tony Murphy.
Nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza, di cui fa parte il pacchetto comunitario da 800 miliardi di euro “NextGenerationEu” previsto per alleviare le conseguenze economiche della pandemia da Covid-19, i Ventisette ricevono fondi in cambio del raggiungimento di traguardi o obiettivi predefiniti. Nel 2022 sono state erogate 13 sovvenzioni per un valore di 46,9 miliardi di euro a 11 Stati membri. Secondo i magistrati contabili dell’Unione, 11 dei 13 pagamenti di sovvenzioni nell’ambito del Rrf avevano, però, problemi di regolarità, poiché 15 delle 281 tappe fondamentali e obiettivi esaminati non erano stati raggiunti in modo soddisfacente o non rispettavano le condizioni di ammissibilità. La causa di queste irregolairtà sarebbe anche la richiesta ai Ventisette, da parte dei vertici europei, di rispettare dei tempi di spesa molto stretti per poter ottenere i fondi: “La pressione per aumentare la spesa mette a dura prova le risorse amministrative, aumentando di conseguenza il rischio di errori”, si legge nella relazione.
“Il livello di errore stimato segnalato dalla Corte dei conti non è una misura di frode, inefficienza o spreco, ma di una stima della spesa Ue effettuata che non rispettava determinate regole”, fa sapere la Commissione in una nota. Aggiungendo: “Per le operazioni nell’ambito del Qfp, la Commissione non sempre condivide la valutazione della Corte dei conti sull’eventuale presenza di un’irregolarità o su come valutare l’impatto finanziario degli errori individuati”.
L’esecutivo dell’Unione ha quindi preso atto delle riserve espresse dalla Corte dei conti europea, e ha comunque accolto con favore la decisione dei magistrati contabili di dare ai conti annuali dell’Ue un certificato di buona salute, per il sedicesimo anno consecutivo. Anche la parte relativa alle entrate del bilancio dell’Unione continua a essere esente da errori rilevanti, come negli anni precedenti: “La Commissione rileva inoltre che, in ogni caso, l’impatto finanziario stimato dalla Corte dei conti per quelli che ritiene essere pagamenti Rrf irregolari è inferiore alla soglia di rilevanza del 2 per cento. Riteniamo che tutti i pagamenti Rrf nel 2022 siano stati effettuati correttamente”, si legge nella nota.
La principale fonte di errori è la complessità delle norme relative all’individuazione dei partner e dei beneficiari. Per questo motivo, l’organo esecutivo dell’Unione europea si sta impegnando a introdurre semplificazioni per i programmi 2021-2027, compresa l’introduzione della gestione elettronica di tutte le sovvenzioni per i programmi gestiti direttamente dalla Commissione. Nella loro relazione, i revisori dei conti europei hanno anche messo in guardia contro l’aumento dei rischi per il bilancio comunitario a causa delle pressioni esterne, compresi gli aiuti necessari per sostenere l’Ucraina dall’aggressione della Russia e l’aumento dei costi di finanziamento per il rimborso del debito dell’Unione europea emesso per finanziare il piano di ripresa dalla pandemia.