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Home » Economia » Permessi accelerati ma nessuna (per ora) indagine sulla Cina, Bruxelles lancia il piano d’azione per l’eolico

Permessi accelerati ma nessuna (per ora) indagine sulla Cina, Bruxelles lancia il piano d’azione per l’eolico

La Commissione europea adotta una comunicazione non legislativa in sei pilastri per affrontare alcune criticità di settore, che frenano l'aumento della capacità rinnovabile onshore e offshore

Fabiana Luca</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@fabiana_luca" target="_blank">@fabiana_luca</a> di Fabiana Luca @fabiana_luca
24 Ottobre 2023
in Economia
eolico

Bruxelles – Maggiori controlli, ma Bruxelles non ha intenzione per il momento di avviare un’indagine sui sussidi ai produttori di turbine necessarie all’eolico in Cina. La Commissione europea ha svelato oggi (24 ottobre) il piano d’azione per l’energia eolica che, come anticipavamo nei giorni scorsi, non prevede nuovi fondi o iniziative legislative nuove ma solo una serie di linee di azione per affrontare alcune criticità che rallentano la piena diffusione del settore, tra cui la domanda insufficiente, autorizzazioni lente e complesse, la mancanza di accesso alle materie prime, l’inflazione elevata e i prezzi delle materie prime ma anche la concorrenza internazionale. 

Accelerazione della diffusione attraverso una maggiore prevedibilità e una più rapida autorizzazione, miglioramento della progettazione delle aste, accesso ai finanziamenti, creazione di un ambiente internazionale equo e competitivo, competenze e impegno del settore e degli Stati membri. Sono sei in tutto i pilastri del piano d’azione presentato oggi in conferenza stampa dal vicepresidente per il Green Deal, Maros Sefcovic, dalla commissaria europea per l’energia, Kadri Simson, e dal nuovo commissario per l’azione per il clima, Wopke Hoekstra, annunciato a metà settembre dalla presidente Ursula von der Leyen durante il suo Discorso sullo stato dell’Unione pronunciato a Strasburgo di fronte all’Eurocamera.

Nel 2022 l’energia eolica ha fornito circa il 16 per cento dell’elettricità dell’Unione europea”, ricorda la Commissione europea nella bozza di piano. Per garantire di poter centrare gli obiettivi sulle rinnovabili del 2030 – ovvero una quota complessiva del 42,5 per cento di consumi entro il decennio – questa cifra dovrebbe crescere fino al 34 per cento, rendendo l’energia eolica un pilastro energetico fondamentale.

Autorizzazioni accelerate e regole armonizzate per le aste

Bruxelles individua nella lentezza e la complessità dell’iter di autorizzazione una delle principali cause di sottoutilizzo delle rinnovabili nel panorama europeo. Secondo le stime dell’industria riportate nel piano, circa 80 GigaWatt di capacità eolica sono in fase di autorizzazione in tutta l’Unione europea, ovvero cinque volte di più rispetto alla diffusione totale dell’energia eolica lo scorso anno. Gran parte di questa capacità “è in fase di autorizzazione da anni a causa di procedure di autorizzazione lente e inefficienti”, si legge.

Quindi la Commissione fa i conti con la lentezza delle procedure di autorizzazione e sta valutando l’idea di prorogare il regolamento di emergenza per accelerare le procedure di autorizzazioni per le rinnovabili, adottato nel 2022 nel pieno della crisi energetica trainata dalla guerra di Russia in Ucraina e in scadenza a metà 2024.  Tra le altre cose, la Commissione si impegna a lanciare nei prossimi mesi una piattaforma digitale interattiva sulla quale verrà pubblicata la pianificazione delle aste statali, al fine di garantire “maggiore visibilità delle prossime aste e dei volumi di diffusione previsti e consentire alle aziende di disporre di un unico punto di informazione per tutte le aste previste nell’Ue”. Dopo aver avviato il dialogo con gli Stati membri, “entro la fine di marzo 2024” l’esecutivo prevede di adottare una “raccomandazione e una guida” con l’obiettivo di armonizzare gli standard per le aste e di rendere la “progettazione delle aste più uniforme ed efficiente” a livello comunitario.

Tra le altre iniziative per creare sinergie tra Capitali e mondo industriale, la Commissione intende promuovere entro la fine dell’anno la sottoscrizione di una ‘Carta del vento’ tra Stati membri e industria per aumentare la diffusione dell’eolico e la capacità produttiva nell’Ue. L’obiettivo, si legge nel documento, sarà quello di “allineare e attuare rapidamente le azioni della Commissione, degli Stati membri e dell’industria, dimostrando uno sforzo comune e coordinato per migliorare le condizioni favorevoli all’industria eolica europea”.

Stretta sulla Cina, ma non troppo

Nonostante le aspettative, la Commissione europea non apre formalmente in questo piano la nuova indagine anti-sovvenzioni sull’uso da parte della Cina dei sussidi anche per promuovere la produzione di turbine eoliche. Bruxelles prende di mira anche la “pressione dei concorrenti internazionali, come la Cina, che rappresenta una sfida crescente per la produzione eolica dell’Ue”, sottolinea nella comunicazione, promettendo che “utilizzerà appieno gli strumenti a sua disposizione, compresi gli strumenti di difesa commerciale e lo strumento internazionale per gli appalti, per garantire condizioni di parità e facilitare l’accesso dei produttori dell’Ue ai mercati esteri”.

Bruxelles riconosce ancora che “alcune di queste aziende extraeuropee beneficiano di vantaggi specifici legati alla loro integrazione verticale, al dominio sul mercato nazionale o a condizioni finanziarie interessanti”. In molti a Bruxelles hanno pensato che il pacchetto per l’eolico potesse essere il luogo adatto annunciare l’apertura dell’indagine anti sussidi nei confronti di Pechino, dopo averne avviata una sulla produzione di batterie per i veicoli elettrci, ma per ora il documento provvisorio non contiene alcun riferimento diretto alla Cina. Bruxelles si limita a promettere che la Commissione, in collaborazione con l’industria eolica europea, “monitorerà attentamente le possibili pratiche commerciali sleali a vantaggio dei produttori stranieri di turbine eoliche”, si legge nel documento.

Piano per le reti

E’ nel quadro della comunicazione che la Commissione conferma che adotterà a novembre 2023 il piano d’azione per le reti “che comprenderà i livelli di trasmissione e distribuzione”. Il piano d’azione – spiega l’esecutivo nel documento – “contribuirà in particolare ad accelerare i progetti chiave di infrastrutture elettriche transfrontaliere da includere nel primo elenco di progetti di interesse comune e progetti di interesse reciproco dopo l’adozione del regolamento rivisto sulle reti trans-europee dell’energia”. Il piano era stato timidamente accennato dalla commissaria europea per l’energia, Kadri Simson, che a inizio settembre ha ospitato il primo Forum di alto livello sulle reti elettriche, insieme alla Rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione dell’elettricità (Entso-E ) con il patrocinio della Commissione europea. Quanto ai contenuti del piano d’azione, l’esecutivo comunitario anticipa solo che includerà misure per affrontare le “strozzature che ostacolano il potenziamento e l’espansione della rete, compresa la condivisione dei costi a livello transfrontaliero”.

Tags: cinaeolicopechinounione europea

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