Bruxelles – Il Regno Unito torna in Ue, almeno per quanto riguarda ricerca, innovazione e osservazione satellitare della Terra. Gli Stati membri Ue hanno dato oggi (15 novembre) il via libera alla partecipazione del Regno Unito ai programmi europei di ricerca ‘Horizon Europe’ e ‘Copernicus’, approvando l’accordo di principio raggiunto tra la Commissione e il governo britannico guidato da Rishi Sunak lo scorso 7 settembre.
Dal primo gennaio, i ricercatori e le organizzazioni del Regno Unito potranno partecipare al programma di ricerca e innovazione dell’Ue Horizon Europe alle stesse condizioni dei loro omologhi negli Stati membri dell’Ue, così come Londra parteciperà inoltre al programma di osservazione della Terra dell’Ue Copernicus e avrà accesso ai servizi di sorveglianza e tracciamento spaziale dell’Unione europea.
Ricerca e innovazione e osservazione satellitare – con tutte le implicazioni sul piano della lotta alle conseguenze dei cambiamenti climatici e alle ambizioni di transizione energetica – hanno permesso di superare i dissapori degli ultimi due anni e mezzo a proposito dell’implementazione dell’Accordo di commercio e cooperazione, aprendo uno spiraglio per altri ripensamenti (come per esempio il programma di mobilità studentesca Erasmus+).
La partecipazione del Regno Unito sarà soggetta a tutte le garanzie previste dall’accordo commerciale e di cooperazione Ue-Regno Unito, compreso il pagamento di una quota di partecipazione al bilancio dell’Ue. La Commissione europea ha stimato che il contributo finanziario di Londra per la partecipazione a Horizon Europe e a Copernicus è pari a 2,6 miliardi di euro all’anno (circa 2,2 miliardi di sterline ogni 12 mesi). Il disco verde concordato oggi dai ministri degli Affari Europei riuniti a Bruxelles al Consiglio Ue Affari Generali consentirà nelle prossime settimane all’Ue di formalizzare l’accordo di principio raggiunto con il Regno Unito adottando una decisione nell’ambito del comitato specializzato Ue-Regno Unito sulla partecipazione ai programmi dell’Unione. Si prevede che il comitato, istituito nell’ambito dell’accordo sul commercio e sulla cooperazione, adotti la decisione entro la fine dell’anno, così che Londra possa aderire.