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Home » Economia » Von der Leyen: “Spese per la difesa fattore rilevante nel nuovo patto di stabilità”

Von der Leyen: “Spese per la difesa fattore rilevante nel nuovo patto di stabilità”

Alla conferenza annuale dell'Eda la presidenza della Commissione europea insiste sulla necessità di rilanciare l'industria del settore alla luce della manovre militari del Cremlino. "Ridurre sforzo di risanamento per chi investe in difesa"

Emanuele Bonini</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/emanuelebonini" target="_blank">emanuelebonini</a> di Emanuele Bonini emanuelebonini
30 Novembre 2023
in Economia

Bruxelles – Difesa fa rima con spesa. L’aggressione russa dell’Ucraina giustifica gli investimenti pubblici nel settore, e non potranno penalizzare gli Stati che mettono mano alle proprie finanze per accrescere il livello di sicurezza nazionale e, di conseguenza, collettiva europea. Ursula von der Leyen riconosce che “la pace richiede sicurezza”, che il contesto generale e globale è cambiato, e la presidente della Commissione europea si mostra disponibile ad un nuovo patto di stabilità a misura di nuove esigenze.

“La guerra in Ucraina dimostra che dobbiamo produrre di più. Sia per soddisfare le esigenze dell’Ucraina, sia per garantire la nostra deterrenza e difesa”, scandisce in occasione della conferenza annuale dell’Agenzia europea per la difesa (EDA). “Ciò potrebbe sostenere l’estensione del periodo di aggiustamento di bilancio di uno Stato membro” per ridurre i livelli di deficit e debito. “In Consiglio vi è ora un ampio sostegno nel considerare gli aumenti della spesa per la difesa come un fattore rilevante nel valutare se uno Stato membro presenta un disavanzo eccessivo“.

L’apertura della Commissione si inserisce nel negoziato per le nuove regole comuni sulla finanza pubblica. I ministri dell’Economia e delle finanze si ritroveranno a Bruxelles il 7 dicembre per tentare di raggiungere l’intesa sul dossier, in occasione della riunione straordinaria dell’Ecofin fissata sul calendario dalla presidenza spagnola decisa a chiudere il negoziato politico il giorno successivo, in occasione della riunione formale e vera e propria dello stesso consiglio Ecofin.

Von der Leyen vede la possibilità per “ulteriori adattamenti mirati e limitati nel tempo, per ridurre lo sforzo di bilancio a breve termine richiesto per gli Stati membri che stanno contemporaneamente aumentando la spesa per la difesa“. Secondo questa impostazione ciò “potrebbe essere particolarmente rilevante per gli investimenti nelle lacune critiche individuate in termini di capacità”. Inoltre, altra condizione posta dalla presidente dell’esecutivo comunitario, “questi investimenti dovrebbero essere progetti di collaborazione europei”. Appalti congiunti, consorzi europei, collaborazione tra Stati e imprese, dunque. Un modo per stimolare un’unione della difesa.

“La spesa collaborativa degli Stati membri è migliorata solo leggermente”, lamenta von der Leyen. “È ancora al di sotto del 20 per cento, molto lontano dal nostro obiettivo del 35 per cento”. Numeri e situazioni indicano che “l’industria della difesa europea deve mobilitarsi“. Il conflitto russo-ucraino ha messo in luce l’inadeguatezza dell’Europa. “La realtà è che non avevamo a disposizione armi e munizioni sufficienti. Non ci sono grandi scorte. E una mancanza di capacità inutilizzata. Perché in tempo di pace pensavamo di non averne bisogno”.
Avanti con la spesa per sicurezza e difesa, facendo attenzione ad avere un occhio di riguardo per chi la sostiene. E’ un mondo cambiato improvvisamente e troppo rapidamente. Questa necessità “accade a causa dell’urgenza di fornire armi all’Ucraina e di rifornire le scorte nazionali”.
Tags: conti pubblicidebitodeficitdifesaindustriasicurezzaUeursula von der leyen

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