- L'Europa come non l'avete mai letta -
venerdì, 17 Ottobre 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Digital
  • Green
  • Agricoltura
  • Altre sezioni
    • Agenda europea
    • Cultura
    • Sport
    • Postcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
  • Eventi
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Europee 2024
  • Fit for 55
  • Energia
  • Hge
  • Agrifood
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Digital
  • Green
  • Agricoltura
  • Altre sezioni
    • Agenda europea
    • Cultura
    • Sport
    • Postcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
No Result
View All Result
Eunews
No Result
View All Result

Home » Politica » L’Unione europea trova l’accordo sulla nuova (divisiva) direttiva case green

L’Unione europea trova l’accordo sulla nuova (divisiva) direttiva case green

Slitta al 2040 l'addio alle caldaie a combustibili fossili e l'obbligo di installare pannelli solari sui tetti per il momento non riguarderà le case

Fabiana Luca</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@fabiana_luca" target="_blank">@fabiana_luca</a> di Fabiana Luca @fabiana_luca
7 Dicembre 2023
in Politica
case green

Bruxelles – Poco più di due ore sono bastate al Parlamento e Consiglio Ue per trovare oggi (7 dicembre) un accordo politico sulla revisione della direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (Energy Performance of Building Directive), la cosiddetta direttiva case green tanto criticata in Italia e proposta dall’Esecutivo comunitario a dicembre 2021 per alzare gli standard energetici del parco immobiliare dell’Ue, dal momento che gli edifici sono responsabili di circa il 40 per cento del consumo energetico europeo e del 36 per cento delle sue emissioni di CO2.

Nell’accordo finale i negoziatori hanno ammorbidito parte delle richieste iniziali della Commissione europea per andare incontro alle richieste di Paesi come l’Italia, dove la proposta ha alimentato un’aspra polemica soprattutto per quanto riguarda la parte relativa ai finanziamenti e agli standard minimi di prestazione energetica.

Standard minimi di prestazione con esenzioni

Al centro della proposta dell’Esecutivo comunitario ci sono gli standard minimi di prestazione energetica – contenuti nell’articolo 9 – con cui Bruxelles aveva proposto di inserire un obbligo di ristrutturare almeno il 15 per cento degli edifici con le peggiori prestazioni in ciascun paese dell’Ue. I negoziatori hanno confermato di volersi lasciare alle spalle l’idea di inserire requisiti di ristrutturazione dell’Ue per i singoli edifici basati su classi energetiche armonizzate, preferendo un approccio in cui vengono stabilite le medie di riferimento per ciascun Paese sull’intero patrimonio edilizio.

Per gli edifici non residenziali, i negoziatori hanno stabilito che almeno il 16 per cento degli edifici con le peggiori prestazioni sarà destinato alla ristrutturazione entro il 2030 e il 26 per cento entro il 2033. Quanto agli edifici residenziali, le case, si applicherà un obiettivo medio settoriale di riduzione dell’energia, con una riduzione del consumo energetico del 16 per cento nel 2030 e del 20-22 per cento entro il 2035.

L’impianto generale della proposta della Commissione europea viene conservato e dunque a partire dal 2030 tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti per essere a emissioni zero. Per gli edifici pubblici, questo standard si applicherà a partire dal 2028. Entro il 2050 l’intero patrimonio edilizio esistente dovrà a emissioni zero. Per garantire flessibilità ai governi, le misure di ristrutturazione adottate dal 2020 saranno conteggiate ai fini dell’obiettivo ed è prevista, apprende Eunews da fonti vicine al negoziato, una clausola aggiuntiva che mira a premiare “gli sforzi iniziali”, ovvero premia gli Stati membri che hanno adottato misure tempestive. L’accordo prevede inoltre una serie di esenzioni che gli Stati membri possono applicare per gli edifici storici, per gli edifici agricoli, per scopi militari e, ancora, edifici utilizzati solo temporaneamente.

Tetti solari e stop alle caldaie a gas

Tra i dettagli stabiliti nel corso del negoziato di oggi, iniziato a Bruxelles intorno alle 16:30, è stato posticipato dal 2035 (come da proposta dell’esecutivo comunitario) al 2040 l’obbligo di dire addio alle caldaie alimentate da combustibili fossili per il raffrescamento e riscaldamento delle case, una questione cara anche all’Italia. I co-legislatori hanno inoltre concordato di porre fine a tutti i sussidi per le caldaie autonome entro il 2025.

Quanto all’installazione di pannelli solari sui tetti, l’obbligo riguarderà solo i nuovi edifici, gli edifici pubblici e non residenziali a partire rispettivamente dal 2026 al 2030. Ma gli Stati membri dovranno inoltre attuare strategie, politiche e misure nazionali per l’installazione di impianti solari anche negli edifici residenziali.

L’accordo politico andrà ora formalmente approvato da entrambe le istituzioni, separatamente. A detta del relatore per l’Eurocamera, l’eurodeputato dei Verdi Ciarán Cuffe, il voto del Parlamento europeo per confermare l’accordo dovrebbe svolgersi a febbraio. E una volta approvato, l’attuazione dovrebbe iniziare nel 2026.

“Grazie a questo accordo potremo migliorare la prestazione energetica degli edifici, ridurre le emissioni e contrastare la povertà energetica”, ha commentato Teresa Ribera, ministra spagnola per la transizione che ha guidato il negoziato per conto del Consiglio Ue. “Questo è un ulteriore grande passo avanti verso l’obiettivo dell’UE di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050”. Soddisfatta anche la commissaria europea per l’energia, Kadri Simson, secondo cui “non si tratta solo di strumenti importanti per realizzare le nostre ambizioni climatiche, ma anche di una serie di misure concrete che migliorano la vita dei nostri cittadini, riducono le bollette energetiche e rilanciano l’economia”.

Eunews Newsletter

Ti potrebbe piacere anche

Economia

Secondo articolo

20 Dicembre 2024
Banane brandizzate Chiquita. Credit:   Justin Tallis / AFP
Agricoltura

Quello che capita

16 Dicembre 2024
Credit: Tiziana FABI / AFP
Cronaca

Prova Programma 2

12 Dicembre 2024
Borrell
Cultura

Prova programma

12 Dicembre 2024
Borrell
Agricoltura

Primo articolo

20 Novembre 2024
Aerei Saab [foto: imagoeconomica]
Politica

L’Europa aumenta la spesa per la difesa, ma si affida all’estero

19 Novembre 2024
Made with Flourish

Il Rapporto Draghi in italiano

di Redazione eunewsit
9 Settembre 2024
CondividiTweetCondividiSendCondividiSend

Secondo articolo

di IT Withub
20 Dicembre 2024

Riassunto secondo articolo

Banane brandizzate Chiquita. Credit:   Justin Tallis / AFP

Quello che capita

di Redazione eunewsit
16 Dicembre 2024

kjashasaskdlasmnc ddddddddd

Credit: Tiziana FABI / AFP

Prova Programma 2

di Redazione eunewsit
12 Dicembre 2024

vfdvddfvdfvdvd

Borrell

Prova programma

di Redazione eunewsit
12 Dicembre 2024

cdfjlkdsjlkfjlfjkldfs

  • Chi siamo
  • Eventi
  • Contatti
  • L’Editoriale
  • 7 racconti di Diego Marani
  • Privacy Policy
  • Cookie policy

Eunews è una testata giornalistica registrata - Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

Copyright © 2023 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Digital
  • Green Economy
  • Agricoltura
  • Agenda europea
  • Cultura
  • Sport
  • Editoriali
  • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata

No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Digital
  • Green Economy
  • Agricoltura
  • Agenda europea
  • Cultura
  • Sport
  • Editoriali
  • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata

This site is registered on wpml.org as a development site. Switch to a production site key to remove this banner.

Attenzione