Bruxelles – Decarbonizzare le reti esistenti del gas per introdurre l’idrogeno nel mercato, facilitare l’accesso dei gas rinnovabili (come il biometano, l’idrogeno o il metano sintetico) e a basso contenuto di carbonio (low carbon) e migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento in Ue, che si è resa necessaria vista la crisi dei prezzi che negli ultimi mesi ha preoccupato l’Ue.
Dopo aver raggiunto l’intesa sulla direttiva, venerdì scorso (8 dicembre) Parlamento e Consiglio Ue hanno raggiunto un accordo sul regolamento sull’accesso alle reti di trasporto, concludendo così il negoziato sul pacchetto per decarbonizzare il mercato del gas e dell’idrogeno, proposto dalla Commissione europea a dicembre 2021 con una revisione della attuale legislazione sul mercato interno del gas che risale al 2009 (direttiva 2009/73 / CE e regolamento sull’accesso alle reti di trasporto).
Il pacchetto “garantirà la sicurezza energetica dell’Europa eliminando gradualmente il gas russo e promuovendolo il biometano”, festeggia la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, definendolo “una pietra angolare per raggiungere i nostri obiettivi di decarbonizzazione entro il 2030”.
Parte centrale dell’accordo politico raggiunto riguarda la creazione di un modello di mercato per l’idrogeno in Europa, con una serie di regole da applicare prima e dopo il 2033 per quanto riguarda l’accesso alle infrastrutture dell’idrogeno, la separazione della produzione di idrogeno e delle attività di trasporto (il cosiddetto “unbundling”) e la fissazione delle tariffe. L’intesa prevede la creazione di una nuova entità europea indipendente che riunirà gli operatori delle reti a idrogeno, Ennoh, accanto alle altre due strutture esistenti per il gas (Entsog) e l’elettricità (Entsoe). La nuova entità per la pianificazione delle reti europee dell’idrogeno sarà creata nel 2024, ma non diventerà pienamente operativa fino a gennaio 2027.
I colegislatori hanno confermato la data del 2049 per lo stop ai contratti a lungo termine per il gas fossile non abbattuto, ovvero le cui emissioni di gas serra non sono state lavorate per essere eliminate attraverso tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio (Carbon capture and Storage, CCS). La data del 2049 è per andare incontro agli obiettivi di sostenibilità di metà secolo, ovvero raggiungere la quota di zero emissioni nette nell’UE. Resta la possibilità di contratti fornitura a breve termine (inferiori a un anno) perché l’Unione europea li considera importanti per la sicurezza dell’approvvigionamento e per ragioni di liquidità del mercato. In linea con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi, sarà introdotto un meccanismo che consente agli Stati membri di limitare le offerte anticipate per la capacità di accesso alla rete e ai terminali GNL per il gas naturale e il GNL provenienti da Russia e Bielorussia.
Come previsto, il pacchetto di decarbonizzazione del mercato del gas è anche l’ancoraggio normativo con cui l’Unione europea intende rendere permanente il meccanismo di acquisti congiunti di gas, introdotto durante la crisi energetica. I colegislatori hanno deciso di estendere il meccanismo di aggregazione per il gas, ma su base volontaria. L’idrogeno sarà incluso in questo meccanismo, sotto forma di progetto pilota quinquennale per riunire la domanda e l’offerta di idrogeno e creare trasparenza del mercato nell’ambito della Banca europea dell’idrogeno.