Bruxelles – Alla fine, “come promesso”, sull’affaire tra Italia e Austria al valico del Brennero Matteo Salvini è passato “dalle parole ai fatti”. L’ha annunciato lo stesso ministro dei Trasporti, dopo aver spedito a Bruxelles una lettera in cui chiede l’avvio di una procedura di infrazione nei confronti di Vienna. Lettera già ricevuta: “Svolgeremo appieno il nostro ruolo”, assicurano dalla Commissione europea.
Si chiude così dopo mesi un capitolo non privo di frizioni tra il segretario della Lega e Bruxelles (a settembre Salvini aveva attaccato direttamente Ursula von der Leyen accusandola di “pontificare a spese dell’Italia”, accogliendo migranti a Lampedusa e “blindando il confine del Brennero”). E se ne apre uno nuovo, quello previsto dall’Articolo 259 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue).
La regola invocata da Salvini prevede che “ciascuno degli Stati membri può adire la Corte di giustizia dell’Unione europea quando reputi che un altro Stato membro ha mancato a uno degli obblighi a lui incombenti in virtù dei trattati”. Ma prima di bussare alla Corte di Lussemburgo, gli Stati devono rivolgersi alla Commissione europea. Ecco dove siamo ora. A questo punto, Roma e Vienna potranno presentare le loro argomentazioni, in forma scritta e orale, all’esecutivo dell’Ue. Che avrà poi tre mesi di tempo per formulare un parere motivato sulla questione: nel caso in cui la Commissione non si esponga entro quel termine, il governo italiano potrà rivolgersi direttamente ai giudici di Lussemburgo.
Ma la Commissione europea ha tutta l’intenzione di “svolgere appieno il proprio ruolo in conformità a tale articolo”, ha dichiarato oggi (15 febbraio) il portavoce Adalbert Jahnz, che ha voluto comunque rispondere un’altra volta alle accuse di “attendismo” del segretario della Lega. “Per quanto riguarda gli sforzi di mediazione intrapresi, posso solo ricordare che la Commissione ha organizzato 6 cicli di incontri, l’ultimo dei quali la scorsa primavera, che non si è concluso con alcun accordo”, ha dichiarato Jahnz.
Tra i due litiganti, è gelo da quando il governo austriaco ha deciso di adottare nuove limitazioni alla circolazione dei mezzi pesanti al valico del Brennero, da cui passa buona parte parte delle merci italiane dirette in Germania, con circa oltre 50 milioni di tonnellate di merci all’anno.
A partire dal secondo semestre del 2023, il numero di mezzi pesanti provenienti dalla Germania e diretti verso sud è stato diminuito ad un massimo di 300 veicoli all’ora. “La libertà di circolazione è garantita dai Trattati, ma non comporta l’obbligo di trasportare le merci su gomma: abbiamo delle capacità su rotaia, siete pregati di utilizzarle”, aveva graffiato la ministra dei trasporti austriaca Leonore Gewessler. A cui Salvini aveva risposto che “le limitazioni sono state introdotte dall’Austria per motivazioni sulla carta ambientali, ma l’ambiente non c’entra nulla”. E rilanciato: “È semplicemente concorrenza sleale austriaca nei confronti degli imprenditori e degli autotrasportatori italiani, tedeschi e dell’intero continente europeo”.
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