Bruxelles – Sostenibilità, inclusività e rispetto dei diritti di proprietà nel sistema di dati forestali. Sono questi i pilastri del Comitato economico e sociale europeo (Cese) sul quadro di monitoraggio delle foreste, secondo il parere che inquadra le proposte della Commissione Europea del novembre dello scorso anno. Il Comitato spinge a favore, ma con “cauti apprezzamenti, raccomandazioni e richieste di ulteriore revisione“, in particolare sui “limiti tecnici e considerazioni di carattere giudiziario” che la proposta di un nuovo Regolamento ad hoc implica a livello europeo.
Adottato alla sessione plenaria del Cese di marzo, il parere ‘Nuovo quadro dell’Ue per il monitoraggio delle foreste e i piani strategici’ evidenzia l’importanza di un sistema di informazioni “tempestive, accurate e trasparenti” per l’arricchimento della comprensione di ecosistemi vitali per il continente, anche se non possono passare inosservate diverse aree in cui possono essere apportati miglioramenti e chiarimenti prima che l’iniziativa proceda con l’iter legislativo. “È fondamentale garantire la complementarità ed evitare la duplicazione dei dati già coperti dalla legislazione esistente, come le politiche sul clima e sull’aria, le norme sulla biodiversità e la politica agricola comune”, spiega il relatore del parere Florian Marin.
Tra le prime raccomandazioni c’è la creazione di un insieme comune di indicatori per valutare l’impatto della gestione forestale sulla biodiversità e il suo contributo agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg). Inoltre il Cese sottolinea l’importanza di garantire che i dati raccolti non vengano sfruttati a fini commerciali senza apportare benefici ai proprietari terrieri e di includere le foreste primarie nel sistema, integrando gli alberi esterni alle foreste nel quadro di monitoraggio. Per quanto riguarda la pianificazione a lungo termine, ogni Stato membro dovrebbe sviluppare un piano forestale per integrare aspetti sociali ed economici con considerazioni ambientali, da finanziare attraverso i fondi Ue esistenti e futuri e da allineare con altre strategie per le foreste e il legno oltre che con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
La società civile dovrebbe essere coinvolta “sia nella progettazione sia nell’attuazione” dei sistemi di dati forestali e dei piani a lungo termine, con misure di trasparenza, inclusione e protezione dei dati. Nello specifico per quanto riguarda il quadro di monitoraggio, è previsto un sistema di dati suddiviso su due livelli tra la Commissione e i Ventisette, con definizioni comuni e frequenze di comunicazione specifiche per garantirne la coerenza. La raccomandazione del Cese è quella di considerare “attentamente” l’equilibrio tra sussidiarietà e rispetto delle competenze nazionali e dell’Ue, dei diritti di proprietà e della proprietà dei dati, così come di ricordare che “i fattori economici, sociali e ambientali dovrebbero avere la stessa importanza nella gestione dei dati forestali”. Secondo il Comitato questi suggerimenti dovrebbero garantire “efficacia e integrità” al sistema dei dati e dei piani a lungo termine, mentre i legislatori europei continueranno a perfezionare le proposte.