Bruxelles – Ora l’ombra lunga di Donald Trump si staglia anche su uno dei capitoli più positivi di cooperazione degli ultimi tre anni tra Unione Europea e Stati Uniti. Il Consiglio per il commercio e la tecnologia Ue-Stati Uniti (Ttc) si è riunito tra ieri e oggi (4-5 aprile) a Lovanio per fare il punto sui progressi raggiunti da un dialogo che prosegue ininterrotto dal settembre 2021, per l’ultima volta prima del grande anno elettorale sia per l’Unione Europea sia per il partner d’oltreoceano. “Mentre entrambe le parti entrano nei rispettivi processi elettorali, l’Ue e gli Stati Uniti rifletteranno sulle lezioni apprese finora e sulle possibili strade da percorrere“, è quanto spiega in una nota la Commissione Europea senza sbilanciarsi sul futuro del Ttc. A maggior ragione con il rischio del ritorno di The Donald alla Casa Bianca, che già preoccupa Bruxelles.
A prendere parte all’ultima riunione di alto livello tra questa Commissione Europea e l’amministrazione Biden sono stati tutti i co-presidenti del Ttc. Per l’Ue i vicepresidenti esecutivi Margrethe Vestager (per il Digitale) e Valdis Dombrovskis (per l’Economia) e il commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, mentre per gli Stati Uniti il segretario di Stato, Antony Blinken, la segretaria per il Commercio, Gina Raimondo, e la rappresentante per il Commercio, Katherine Tai. “L’incontro si è svolto in un contesto geopolitico difficile”, tra la guerra russa in Ucraina e le “pressioni economiche globali”, e per questo motivo è stato ancora più essenziale per i due partner mettere in fila le priorità del dialogo iniziato il 29 settembre 2021 a Pittsburgh (Pennsylvania) e indicare le direttrici del lavoro tecnico da proseguire sui principali dossier di cooperazione: intelligenza artificiale, 6G, semiconduttori, materie prime, rispetto dei diritti fondamentali nella sfera online.
I temi del sesto Ttc Ue-Stati Uniti
In primis sull’intelligenza artificiale è condiviso l’impegno a favore di un approccio basato sui rischi e a sostegno di tecnologie sicure e affidabili, su cui si imposterà “un nuovo dialogo tra l’ufficio Ia dell’Ue e l’Istituto per la sicurezza degli Stati Uniti sullo sviluppo di strumenti, metodologie e parametri di riferimento per la misurazione e la valutazione dei modelli di intelligenza artificiale”. Adottata oggi con la dichiarazione congiunta anche la “visione comune del 6G che definisce un percorso di leadership su questa tecnologia”, corredata da un accordo amministrativo per la collaborazione nella ricerca. Sempre sul fronte digitale e sugli standard tecnologici emergenti, i due partner stanno ultimando una relazione sulla mappatura dell’identità digitale con l’obiettivo di “identificare i casi d’uso per l’interoperabilità transatlantica” e l’uso transfrontaliero delle rispettive identità digitali (che per i cittadini dell’Ue sarà disponibile dal 2026).
Nel settore dei semiconduttori Unione Europea e Stati Uniti prorogheranno per altri tre anni i due accordi amministrativi che hanno gettato le basi della collaborazione per “individuare tempestivamente le interruzioni della catena di approvvigionamento e garantire la trasparenza delle sovvenzioni” e si intensificherà il lavoro congiunto anche nella ricerca “per trovare alternative alle sostanze per- e polifluoroalchiliche (Pfas) nei chip, anche sfruttando le capacità dell’intelligenza artificiale”. In questo quadro il commercio sostenibile viene considerato sia da Bruxelles sia da Washington “priorità e parte della transizione verde” e, con questa visione, sarà pubblicato un catalogo congiunto di buone pratiche sugli appalti pubblici verdi “per contribuire ad accelerare la diffusione di progetti di sostenibilità finanziati con fondi pubblici”. Senza dimenticare che “la transizione deve essere equa per i lavoratori e le imprese a monte e a valle della catena di approvvigionamento”, sottolinea la dichiarazione congiunta.
Sempre per quanto riguarda il commercio sostenibile viene ribadita la centralità degli incentivi per l’energia pulita “come piattaforma di scambio per evitare la concorrenza a somma zero e le distorsioni del commercio e degli investimenti nel settore dell’energia pulita”, incluse le raccomandazioni per una maggiore compatibilità transatlantica delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici. Indispensabili per questi sforzi di accelerazione sulla transizione verde sono le materie prime critiche, su cui Ue e Stati Uniti “stanno portando avanti i negoziati” per un accordo che “mira a rafforzare le catene di approvvigionamento per le batterie dei veicoli elettrici”, con l’attenzione rivolta anche al “rafforzare la protezione del lavoro e dell’ambiente” nelle catene di approvvigionamento internazionali di minerali critici. Anche per questo motivo è stato lanciato oggi il Minerals Security Partnership Forum (presieduto congiuntamente dai due partner), per continuare a spingere la “cooperazione futura” tra Bruxelles e Washington in questo settore.
Infine la questione della protezione dei diritti fondamentali nella sfera online e digitale. Unione Europea e Stati Uniti concordano sul fatto che le piattaforme online “dovrebbero esercitare una maggiore responsabilità nel garantire un ambiente digitale equo, trasparente e responsabile”, inclusa la lotta contro la violenza di genere, l’emancipazione dei minori e l’accesso ai dati per i ricercatori, “in linea con il Digital Services Act” (la legge Ue sui servizi digitali). Anche in vista delle tornate elettorali europee, statunitensi e non solo – “in un anno in cui si svolgono molte elezioni nel mondo” – i partner sulle due sponde dell’Atlantico si dicono “determinati” nel sostenere le democrazie in tutto il mondo, così come nel difendere diritti umani e media liberi e indipendenti e “combattere la manipolazione e l’interferenza dell’informazione straniera“, anche grazie ad “azioni raccomandate congiunte” per le piattaforme online sulla protezione dei difensori dei diritti umani online.