Bruxelles – Prevenzione tramite vaccinazione. L’Unione europea detta la linea giuridica e politica per contrastare quelle malattie gravi che possono essere stroncate sul nascere attraverso i farmaci disponibili e facilmente somministrabili. Il Consiglio dell’Ue approva la raccomandazione della Commissione che mira a combattere i tumori prevenibili con i vaccini, rafforzando i trattamenti, in particolare, contro i papillomavirus umani (HPV) e il virus dell’epatite B (HBV).
Sono i ministri della Salute dei Ventisette riuniti a Lussemburgo a dare il via libera alla decisione che intende segnare un cambio di passo e una rottura con quanto registrato finora. “Un’alta percentuale di casi di cancro è prevenibile”, evidenzia Frank Vandenbroucke, vice primo ministro e ministro della Salute del Belgio, Paese con la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue. I numeri sono quelli dell’Ocse, secondo cui circa il 40 percento dei casi di cancro è il risultato di fattori ambientali. Questi fattori includono l’infezione da oncovirus come HPV e HBV. La vaccinazione contro questi virus, sostiene la presidenza belga, “permette di ridurre considerevolmente il rischio di una persona che sviluppa tumori legati a questi virus”.
La raccomandazione adottata a Lussemburgo mira quindi a sostenere gli Stati membri nell’aumento dei tassi di vaccinazione e nel migliorare il monitoraggio della copertura vaccinale. Fissati in particolare tre obiettivi. Il primo: aumentare gli sforzi per vaccinare completamente almeno il 90 per cento delle ragazze contro l’HPV a livello dell’UE entro il 2030; il secondo: aumentare significativamente la vaccinazione dei ragazzi contro l’HPV nello stesso periodo, in modo da ridurre il rischio di trasmissione. Infine si esortano i governi a fare di più per avere una copertura vaccinale HBV del 95 per cento per i bambini e i neonati e il tasso di screening del 95 per cento per le donne incinte, e migliorare il monitoraggio dei progressi verso questi obiettivi. Accesso gratuito ai sieri anti-tumorali e una migliore campagna di informazione e sensibilizzazione sono i consigli chiave per i Paesi membri dell’Ue al fine di tradurre la raccomandazione in pratica.
Esulta la commissaria per la Salute, Stella Kyrikides, pronta a “ringraziare gli Stati membri per aver oggi approvato la raccomandazione”. Il voto di oggi, sottolinea, “rappresenta un altro importante passo avanti nella nostra lotta contro il cancro”, se si considera che “ogni anno nell’Ue vengono segnalate oltre 16mila nuove infezioni da epatite B“. La vaccinazione preventiva è dunque “un’opportunità storica di eliminare il cancro cervicale e altri tumori causati da questi virus”.
Nel giorno in cui l’Ue segna un passo avanti importante in materia di politiche di prevenzione e per la salute, si registrano però dissapori sulla riforma del settore farmaceutico. Italia, Danimarca e Svezia sottoscrivono un documento in cui si contesta l’impianto delle proposte legislative comunitarie in materia, criticando, in particolare, l’eliminazione degli incentivi per lo sviluppo di farmaci innovativi.
DK minister @sophieloehde at #EPSCO today. Important discussion of the future EU pharma package. Crucial to strengthen EU’s strategic autonomy by reinforcing the European pharmaceutical industry’s capacity to develop and provide new medicines for all Europeans. non-paper pic.twitter.com/w2ov7B4QKF
— Denmark in the EU (@DKinEU) June 21, 2024
Si teme che l’approccio così com’è elimini prevedibilità e certezze di mercato, producendo una rinuncia a investimenti in un settore considerato come fondamentale per garantire la salute dei cittadini europei. I tre Paesi contestano inoltre un eccesso burocratico-amministrativo per le aziende del settore, e chiedono correzioni in tal senso per il bene dell’industria e della saluta pubblica.