Bruxelles – Tra il 2018 e il 2019 è stata una delle rotte migratorie più percorse per arrivare in Europa. Una delle più dure e letali, battuta da decine di migliaia di cittadini siriani, afghani e turchi. Oggi i rilevamenti dell’Agenzia Ue della guardia di frontiera e costiera (Frontex) dicono che gli ingressi irregolari dalla la rotta balcanica sono crollati. Nel periodo tra gennaio e maggio, poco più di 8.900, il 71 per cento in meno rispetto al primo semestre del 2023. Per diminuirli ulteriormente, la Commissione europea ha firmato con la Serbia un accordo per rafforzare la cooperazione tra Belgrado e Frontex.
Con questo accordo, Bruxelles ha quasi concluso il puzzle previsto dal Piano d’azione sui Balcani occidentali presentato dalla Commissione europea nel dicembre 2022. È il quinto, dopo quelli con Moldova, Macedonia del Nord, Montenegro e Albania. Mentre sono ancora in corso i negoziati con la Bosnia-Erzegovina. Non solo rafforzamento della gestione delle frontiere: la strategia Ue nei Balcani occidentali prevede anche l’allineamento della politica dei visti e la cooperazione per procedure di asilo, riammissioni e rimpatri.
La firma nella capitale serba, tra la commissaria Ue per gli Affari interni, Ylva Johansson, e il vice primo ministro e ministro dell’Interno serbo, Ivica Dačić. “È la terza volta che mi reco in Serbia e per due volte ho potuto constatare l’eccellente cooperazione ai confini dell’Ue tra le guardie di frontiera serbe e i colleghi di Frontex contro la criminalità, i trafficanti di migranti e la migrazione irregolare”, ha dichiarato Johansson a Belgrado.
Ora però, i 111 agenti di Frontex già schierati in Serbia per un’operazione congiunta in corso alle frontiere con Ungheria e Bulgaria potranno essere raggiunti da altri membri del corpo permanente dell’Agenzia Ue. La cooperazione rafforzata consentirà a Frontex di dispiegare i propri agenti in qualsiasi punto del territorio serbo, compresi i confini con i Paesi limitrofi non appartenenti all’Ue: Macedonia del nord, Bosnia e Montenegro.
Attraverso le operazioni congiunte previste dai nuovi accordi di cooperazione rafforzata con i Paesi della regione, Frontex dispiega più di 480 agenti nei Balcani occidentali, che concordano i dettagli delle singole operazioni con le autorità nazionali. Per entrare in vigore, l’accordo dovrà essere approvato dal Parlamento europeo e dagli Stati membri, oltre che ratificato dal Parlamento di Belgrado. Una volta operativo, sarà un tassello in più nel tentativo dell’Ue di blindare la rotta balcanica.