Bruxelles – Inizia la presidenza ungherese di turno del Consiglio dell’Ue. Da oggi, 1 luglio, e fino alla fine dell’anno, la gestione dei file legislativi passa nelle mani dei membri del governo di Budapest. Sarà una presidenza ‘istituzionale’, chiamata a lavorare sui file rimasti in sospeso. Con il nuovo Parlamento europeo in fase di composizione e la Commissione europea da rinnovare, il semestre ungherese avrà dunque il compito di traghettare l’Unione europea verso il nuovo ciclo.
E’ la seconda volta nella storia dell’Ue che l’Ungheria detiene la presidenza di turno, da quando il grande allargamento del 2004 ha portato il Paese nel club a dodici stelle. La prima volta fu nel 2011, e oggi come allora la costante è Viktor Orban. Era lui capo del governo quando l’Ungheria ebbe la prima presidenza di turno di sempre, ed è sempre lui alla guida governo oggi.
Da allora tante cose sono cambiate. Sono cambiati i rapporti tra l’Ungheria di Orban e il resto dell’Unione. Rapporti cambiati non in meglio, con frizioni e tensioni tali da portare alla richiesta del Parlamento europeo di cancellare il semestre ungherese. Una richiesta che conferma una volta di più la sempre più complessa relazione con l’Ungheria di oggi. Alla fine lo strappo non si è consumato, e gli ungheresi restano al loro posto, pronti a lavorare.
Tra le priorità evidenziate come più pressanti c’è la lotta all’immigrazione illegale e la necessità di riformare il mercato europeo. L’ ambasciatore e rappresentante permanente dell’Ungheria all’Unione europea, Bálint Ódor, ha dichiarato che il metodo migliore per evitare l’arrivo di persone immigrate è quello della cooperazione con i Paesi vicini. Per quanto riguarda l’economia invece, Bálint Ódor ha valutato positivamente il rapporto di Enrico Letta, che propone nuovi strumenti per stimolare la competitività del mercato interno. Allo stesso tempo, la presidenza ungherese vuole sostenere maggiormente le piccole e medie imprese che stanno subendo le transizioni verde e digitale.
Bálint Ódor ha evidenziato come l’Europa sia cambiata negli ultimi anni e il numero di file che la presidenza ungherese si trova aperti sul tavolo è nettamente superiore a quelli ricevuti nel 2011. A chi chiedeva come il governo di Viktor Orbán agirà in questi sei mesi l’ambasciatore ha risposto che “saremo dei mediatori onesti e seguiremo il principio di cooperazione tra Stati membri e istituzioni”. Nonostante queste dichiarazioni però ad aver focalizzato l’attenzione di tutti rimane lo slogan “Make Europe great again”, che ha scatenato diversi post satirici sui social.