Bruxelles – Dal populismo di destra euroscettico alla Sinistra europea. È lunga la strada che ha portato il Movimento 5 Stelle dall’alleanza con il Brexit Party di Nigel Farage all’adesione al gruppo della Sinistra al Parlamento Europeo, la stessa in cui sono entrati due dei sei eurodeputati eletti tra le fila di Alleanza Verdi-Sinistra (Ilaria Salis e Domenico Lucano). Si chiude così una traversata nel deserto del gruppo dei non-iscritti durata cinque anni, lungo tutta la nona legislatura (2019-2024), che ha visto ripetutamente porte chiuse in faccia agli eurodeputati M5S e una diaspora di membri, dai 14 di inizio legislatura ai 5 rimasti alla fine.
Dopo la decisione del gruppo della Sinistra di rinviare di 24 ore il responso sulla richiesta della delegazione di 8 eurodeputati del Movimento 5 Stelle arrivata ieri (3 luglio) alla riunione costitutiva, il confronto diretto tra i pentastellati e il gabinetto del gruppo di questa mattina (4 luglio) ha dato esito positivo. La Sinistra e il Movimento 5 Stelle hanno però concordato “un periodo di sei mesi con uno status di osservatore reciproco“, che tuttavia fonti interne alla delegazione confermano non essere in contrasto con l’essere membri a pieno titolo del gruppo. I 39 membri originari vogliono in particolare avere rassicurazioni concrete sull’opposizione alla conferma di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione Europa quando si terrà il voto in sessione plenaria il 18 luglio, considerato il fatto che cinque anni fa il sostegno dei pentastellati era stato decisivo per la nascita della prima Commissione von der Leyen. “Questa decisione è stata presa in accordo con Sinistra Italiana e ci siamo assicurati che il M5S si allineasse alla nostra posizione politica”, spiega la co-presidente francese del gruppo della Sinistra, Manon Aubry, nel comunicato congiunto: “Rappresentiamo l’antifascismo, la lotta per i diritti dei lavoratori, perseguiamo un’azione ambiziosa per il clima e ci opponiamo all’austerità“.
Con l’ingresso degli 8 eletti tra le fila del Movimento 5 Stelle – Gaetano Pedullà, Carolina Morace, Dario Tamburrano, Pasquale Tridico, Valentina Palmisano, Mario Furore, Danilo Della Valle, Giuseppe Antoci – il gruppo della Sinistra può salire ora a 47 membri al Parlamento Ue, a -7 dal gruppo dei Verdi/Ale (penultimo con 54). La componente italiana è diventata la più consistente (con 10 membri) ma, per la regola interna al gruppo di tenere separate le delegazioni secondo i singoli partiti rappresentanti, quella M5S è la più numerosa dietro solo dietro a La France Insoumise (9). “Nei prossimi cinque anni ci impegneremo a collaborare con i nostri nuovi colleghi per sostenere un’Europa più consapevole dal punto di vista sociale, opponendoci alla povertà e alle politiche di austerità”, è il commento del capo-delegazione, Pasquale Tridico: “Perseguiremo attivamente una soluzione diplomatica in tutte le zone di guerra, riconoscendo l’urgente necessità di pace in tutta Europa e nel mondo”.
Lo slittamento per la decisione sull’adesione al gruppo della Sinistra è stato determinato dalle perplessità di alcune delegazioni nazionali (come quelle portoghesi) a proposito del passato del Movimento 5 Stelle: dai cinque anni di alleanza con il Partito per l’Indipendenza del Regno Unito di Farage (poi fondatore del Brexit Party, ora Reform Uk) al Parlamento Europeo nell’ottava legislatura del Parlamento Europeo, al governo con la Lega di Matteo Salvini tra il 2018 e il 2019. Ma nel corso dell’audizione durata circa due ore, le 12 domande rivolte agli eurodeputati M5S uscenti e neo-eletti si sono incentrate anche sulla questione ucraina (confermata la solidarietà con il popolo ucraino e la volontà a lavorare per una soluzione negoziale tra Kiev e Mosca) e sullo schieramento a sinistra nello scacchiere politico nazionale ed europeo (la prova sarebbe il contributo alla creazione di una coalizione di partiti di opposizione al governo Meloni). Come fanno sapere fonti di partito, è stato fatto riferimento all’appello firmato a favore del Nuovo Fronte Popolare in Francia, e sul fronte economico-sociale anche l’introduzione del reddito di cittadinanza durante il governo Conte I, l’intenzione di introdurre il salario minimo in Italia e l’opposizione all’agenda neo-liberista della maggioranza von der Leyen.
I 10 anni del Movimento 5 Stelle a Bruxelles
Era il giugno 2014 quando la stragrande maggioranza dei votanti online M5S si schierava per sedere tra le fila del gruppo euroscettico ‘Europa delle democrazie e delle diversità’ (Efd). Nonostante il tentativo (fallito) di scissione del Movimento 5 Stelle due anni e mezzo più tardi per provare l’ingresso nel Partito dell’Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa (Alde), l’asse con il partito euroscettico e sovranista britannico Ukip è rimasto in piedi fino alla fine dell’ottava legislatura. Dopo le elezioni europee del 2019, la squadra di 14 eurodeputati eletti tra le fila del Movimento 5 Stelle è rimasta senza gruppo politico al Parlamento Ue, anche considerato l’imminente abbandono dell’istituzioni Ue da parte dei 73 membri britannici (di cui 29 di Brexit Party). Questa difficoltà non ha impedito all’allora pentastellato Fabio Massimo Castaldo (passato all’inizio di quest’anno ad Azione e al gruppo di Renew Europe, senza ricandidarsi alle europee) di essere rieletto come uno dei 14 vicepresidenti del Parlamento Europeo nella prima metà della nona legislatura come non-iscritto a nessun gruppo.
Negli anni successivi non è riuscita l’operazione di far ingresso in un gruppo politico – questione cruciale per ottenere cariche istituzionali e dossier legislativi nell’istituzione Ue – né in quello dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D) nonostante la spinta di Enrico Letta (allora segretario del Pd), né in quello dei Verdi/Ale, con il dialogo intensificato a inizio 2023 ma rimasto poi congelato per oltre un anno proprio per le stesse questioni che sono state analizzate oggi più nel dettaglio dal gruppo della Sinistra. Nel frattempo si è assistito a un’emorragia di eurodeputati, passati singolarmente in tutti gli altri gruppi tranne quello di Identità e Democrazia (in cui siede la Lega): il numero di membri della delegazione del Movimento 5 Stelle è passata così da 14 a 5 membri. Prima del ritorno al voto il 6-9 giugno per il rinnovo del Parlamento Europeo, l’elezione di 8 deputati e la chiusura di un controverso cerchio politico lungo 10 anni a Bruxelles.