Bruxelles – Una lettera indirizzata alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e alla segretaria generale della Commissione europea, Ilze Juhansone, per chiedere che la gestione dei pesticidi sia mantenuta nella Direzione generale Salute dell’esecutivo Ue (Dg Sante) o trasferita alla Direzione generale Ambiente (Dg Env) insieme a risorse aggiuntive. È quella spedita a Palazzo Berlaymont dalla rete Pan Europe (Pesticide Action Network), che riunisce più di 50 organizzazioni di consumatori, di salute pubblica e ambientali, sindacati, gruppi di donne e associazioni di agricoltori di tutta Europa e che rappresenta il ramo europeo della rete internazionale Pesticide Action Network – attiva in 60 Paesi del mondo, che lavora per ridurre al minimo gli effetti negativi dei pesticidi pericolosi e per sostituirne l’uso con alternative ecologicamente corrette e socialmente giuste.
La rete europea ha espresso così, con una missiva – firmata da oltre 80 Ong e rinomati scienziati – le sue preoccupazioni riguardo alcune notizie in base alle quali, nella ristrutturazione della nuova Commissione europea, la Dg Sante potrebbe cedere le sue competenze in materia di approvazione dei pesticidi, benessere degli animali, salute delle piante e degli animali, varietà vegetali e nuove tecniche genomiche al dipartimento agricoltura della Commissione (Dg Agri). “Informazioni provenienti dalla stampa indicano che la Commissione europea sta valutando la possibilità di trasferire la competenza sui fascicoli e le responsabilità sui pesticidi dalla Dg Sante a un’altra Dg. Noi, le organizzazioni firmatarie che lavorano per proteggere i cittadini e la biodiversità dagli effetti dannosi dei pesticidi, vorremmo esprimere la nostra seria preoccupazione per quanto riportato dai media”, ha scritto la rete.
“Nel quadro dell’approccio One Health dell’Unione (approccio integrato e unificante che mira a bilanciare e ottimizzare in modo sostenibile la salute di persone, animali ed ecosistemi, ndr) rimuovere la competenza sui pesticidi dalla Dg Sante contraddirebbe l’evoluzione della scienza, che dimostra che la salute umana, animale, vegetale e ambientale sono intrinsecamente legate e interdipendenti“, hanno evidenziato i firmatari che ricordano che “ogni giorno vengono pubblicate nuove conoscenze scientifiche sugli impatti negativi dei pesticidi sulla salute umana e sull’ambiente” e che “la legislazione dell’Ue, così come la giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Ue, prevedono che la gestione dei pesticidi e la loro valutazione della sicurezza siano una questione di ‘salute e ambiente’”.
Inoltre, nella lettera viene specificato che il Regolamento sui Pesticidi mira a garantire un elevato livello di protezione della salute umana e animale, nonché dell’ambiente, contro i pesticidi e che il testo si fonda sul principio di precauzione per garantire tale sicurezza. A tutto questo, si aggiunge l’attenzione dei cittadini europeo: “I cittadini dell’Ue esprimono regolarmente la loro preoccupazione per l’impatto dei pesticidi sulla loro salute e sull’ambiente. Due Iniziative dei Cittadini Europei (Ice) hanno chiesto l’eliminazione graduale dei pesticidi sintetici. La Conferenza per il futuro dell’Europa ha inoltre concluso che i cittadini chiedono una significativa riduzione dell’uso dei pesticidi”.
Per tutte queste ragioni, secondo i firmatari, “in un momento decisivo per il futuro dell’Ue, in cui i cittadini esprimono le loro preoccupazioni per il loro futuro e quello dei loro figli, è di fondamentale importanza che le azioni della Commissione europea siano in linea con la scienza, con la legge, così come con le richieste dei cittadini. Prendere decisioni contrarie a questi principi danneggerebbe la reputazione della Commissione europea e deluderebbe i cittadini che spesso ritengono che le imprese abbiano la priorità sui loro diritti universali, compreso il diritto alla salute e il diritto a un ambiente pulito e sano. Per questi motivi è essenziale che la gestione dei pesticidi sia mantenuta nella Dg Sante, o trasferita alla Dg Env, insieme a risorse aggiuntive”, hanno concluso le realtà appartenenti alla rete Pan Europe.