dall’inviato a Strasburgo – È densissimo il primo discorso di insediamento di Roberta Metsola, rieletta oggi (16 luglio) presidente del Parlamento Europeo. Un discorso di unità, di inclusione e di conferma dello sforzo di affermare la leadership dell’intera istituzione Ue nei suoi valori più alti, che – come è facile notare dalle parole scelte dalla stessa eurodeputata maltese in carica dal gennaio 2022 – affonda ampiamente le mani nella storia recente italiana e in alcune delle sue figure migliori. Per l’impegno di memoria, per le fonti di ispirazione nel lavoro quotidiano, per la spinta a rendere l’Unione Europea un luogo più giusto ed equo.
“Due anni e mezzo fa ero qui in piedi di fronte a voi dopo che il mio predecessore, David Sassoli, era appena mancato“, è stato il primo riferimento ‘italiano’ di Metsola ancora prima di essere eletta (ma già con la certezza dei numeri della maggioranza), tracciando le priorità della sua candidatura. Dopo due anni e mezzo alla guida del Parlamento Ue, l’ex-presidente italiano era deceduto l’11 gennaio 2022, a pochi giorni dall’elezione di Metsola alla sua successione. Proprio l’eurodeputata maltese aveva dato l’addio commosso a Sassoli nello stesso emiciclo di Strasburgo in cui oggi ha voluto dedicargli un ricordo: “È stato un presidente che metteva al primo posto la dignità delle persone, allora avevo promesso che avrei reso onore alla sua memoria e oggi rinnovo quella promessa“, ha rivendicato la numero uno dell’Eurocamera.
Tra i passaggi più forti del discorso di Metsola c’è quello relativo all’uguaglianza di genere, alla parità dei diritti e alla lotta sociale e culturale contro la violenza di genere e i femminicidi. “Non possiamo lasciare l’Europa un posto migliore se ancora troppe donne non riescono a sentirsi parte di essa, troppe donne vengono ancora maltrattate, picchiate e uccise nella nostra Europa”, e il pensiero corre subito all’Europa ancora da costruire che “Giulia, Pelin, Ana Vanessa, Daphne e tante altre donne non potranno mai vedere”. Quella “Giulia” è Giulia Cecchettin, la studentessa 22enne di Ingegneria biomedica all’Università di Padova il cui corpo, massacrato, è stato ritrovato sabato 18 novembre 2023 nei pressi del Lago di Barcis in Nord Italia. Vittima di femminicidio del suo ex-fidanzato e della “cecità istituzionale che ancora permane nei confronti di questa epidemia sulle donne”, aveva denunciato due giorni più tardi dall’emiciclo di Strasburgo la stessa presidente Metsola, che oggi ha promesso un’Europa migliore “per loro, per tutte quelle che non hanno potuto parlare e per tutte quelle che verranno dopo”.
E poi c’è “l’Europa che ricorda”, che “impara dalle lotte del passato e riconosce la lotta di tanti che si sono battuti per gli ideali che a volte diamo per scontati”, di coloro che “hanno creduto in un futuro migliore e che hanno osato sognare”. Metsola ha richiamato al dovere di costruire un’Unione di cui “Adenauer, Mitterand, Wałęsa, Fenech Adami, Havel, Veil, Falcone, Borsellino sarebbero orgogliosi“. I due magistrati uccisi nel 1992 dalla mafia sono sempre stati un punto di riferimento per la numero uno dell’Eurocamera, così come Alcide De Gasperi, uno dei padri fondatori del progetto europeo, ricordato in un vibrante passaggio finale (letto in italiano) del discorso di insediamento di Metsola: “La tendenza all’essere uniti è una delle costanti della storia – disse Alcide de Gasperi 70 anni fa – Parliamo, scriviamo, insistiamo, non lasciamo un istante di respiro, che l’Europa rimanga l’argomento del giorno. Mi faccio eco delle sue parole che dobbiamo ricordare in questa legislatura“. Inizia così il secondo mandato della maltese Metsola alla guida del Parlamento Europeo, con il cuore e la mente un po’ italiani.