Dall’inviato a Strasburgo – Una volta fatta la presidente, bisognerà fare i commissari. Nel giorno del voto al Parlamento europeo sul von der Leyen-bis alla guida della Commissione europea, si leva una conferma in più nei confronti del ministro degli Affari europei italiano Raffaele Fitto e della sua candidatura all’incarico di commissario Ue nel prossimo esecutivo comunitario. A dare per certo il suo nome, il capodelegazione di Forza Italia, Fulvio Martusciello.
“Il commissario dovrebbe essere il ministro Fitto, ne abbiamo già ampiamente dibattuto e quello sarà“, ha dichiarato Martusciello ad Eunews, a poche ore dall’attesissimo discorso di von der Leyen in plenaria, con cui la candidata svelerà le priorità politiche che ha individuato per un possibile secondo mandato. E con cui cerca di accaparrarsi i voti necessari per superare la soglia dei 361 sì. Forza Italia, che fa parte della famiglia politica di von der Leyen (il Partito popolare europeo), non ha dubbi: “Noi abbiamo detto in maniera molto chiara che la delegazione italiana voterà a scheda aperta, senza entrare dietro la cabina o ripararsi dietro la tendina, per Von der Leyen”, ha ribadito il capodelegazione azzurro.
Sul fedelissimo di Meloni alla corte di von der Leyen ormai convergono tutti a Roma. I 26 commissari europei sono espressione dei governi, e la decisione finale spetta alla premier. Ma l’endorsement è arrivato anche dagli alleati di governo: dalla Lega, con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che “fa il tifo per Fitto”, e da Forza Italia. Il vicepremier Antonio Tajani aveva provato a suggerire che il commissario dovesse essere espressione dell’unico partito di governo che fa parte della famiglia politica più importante in Europa – il Ppe, e quindi Forza Italia -, ma non si è mai opposto alla candidatura dell’uomo che sta gestendo per conto di Meloni il dialogo con Bruxelles sul Pnrr.