Bruxelles – Basta al falso ‘made in’ sugli scaffali e nel carrello. I cittadini dell’Ue chiedono prodotti alimentari genuini, veri, e la Commissione europea li accontenta registrando l’iniziativa popolare per una futura legislazione a prova di etichette fasulle. Si chiama ‘Stop al cibo contraffatto: origine in etichetta’ (‘Stop Fake Food: Origin on Label’) l’iniziativa che il collegio di commissari ha ammesso per le procedure del caso. Accettando l’iniziativa dei cittadini europei la Commissione accetta di lavorare per proporre misure che garantiscano ai consumatori europei l’accesso a informazioni trasparenti sugli alimenti che acquistano e che le loro aspettative in materia di qualità e sostenibilità alimentare siano soddisfatte.
L’iniziativa chiede inoltre di garantire un’etichettatura chiara ed esplicita dell’origine per tutti i prodotti e il rispetto di standard ambientali, sanitari e lavorativi coerenti nel mercato interno. Questa richiesta che arriva dalla società civile viene accolta a Bruxelles perché ritenuta coerente e in linea con quanto fatto finora a livello comunitario in materia di etichettatura e indicazione. L’Ue si è già espressa per una comunicazione chiara e omogenea per i prodotti di uso comune per la colazione (provvedimento noto, appunto, come ‘direttiva colazione’), e da anni si lavora per regole uguali per tutti in materia di etichette alimentari.
A seguito della registrazione dell’iniziativa di proposta legislativa, da questo momento gli organizzatori hanno sei mesi di tempo per aprire la raccolta firme. Se un’iniziativa dei cittadini europei riceve almeno un milione di dichiarazioni di sostegno entro un anno e in almeno sette diversi Stati membri, la Commissione sarà costretta a dare seguito al tutto, in un senso o nell’altro. Dovrà decidere se procedere alla stesura di una proposta, che sia direttiva o regolamento, o se invece cassare del tutto. In questo secondo caso dovranno essere fornite e motivare le ragioni del ‘no’.