Bruxelles – Un impianto di produzione su larga scala di microchip a Dresda, in Germania. È quello di Esmc – European Semiconductor Manufacturing Company, una joint venture tra Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (Tsmc), Bosch, Infineon e NXP. Inaugurato, oggi (20 agosto 2024), alla presenza della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il sito verrà sostenuto da un aiuto di Stato tedesco di 5 miliardi di euro, approvato sempre oggi dalla Commissione Ue. Unico nel suo genere, l’impianto fornirà chip ad alte prestazioni, basati su wafer di silicio da 300 mm con dimensioni dei nodi che coprono 28/22 nm e 16/12 nm, utilizzando la tecnologia dei transistor a effetto di campo (FinFET) e consentendo l’integrazione di diverse funzionalità aggiuntive in un unico chip.
“Questa è più di una cerimonia di inaugurazione. Si tratta di un riconoscimento per l’Europa, come centro di innovazione globale. Il più grande produttore di chip viene nel nostro continente e unisce le forze con tre campioni europei”, ha dichiarato von der Leyen nella cerimonia di inaugurazione. “I benefici si faranno sentire ben oltre Dresda e la Sassonia. I lavoratori europei guadagneranno 11 mila nuovi posti di lavoro, sia qui che nel nostro continente. Le aziende europee di chip avranno accesso a nuove tecnologie e capacità produttive. Le industrie europee beneficeranno di catene di approvvigionamento locali più affidabili e di nuovi prodotti su misura per le loro esigenze”, ha aggiunto la presidente dell’esecutivo Ue. “Inoltre, in un periodo di crescenti tensioni geopolitiche, Tsmc beneficerà anche della diversificazione geografica in Europa, di un migliore accesso ai nostri punti di forza europei, come l’industria automobilistica, e del nostro unico mercato unico. È una situazione davvero vantaggiosa per tutti noi”, ha sottolineato.
“Sono passati tre anni da quando ci siamo prefissati”, con l’ European Chips Act, la legge Ue sui microchip, “l’obiettivo di raddoppiare la quota europea della produzione globale di chip al 20%. E da allora, abbiamo visto nuove fabbriche di chip all’avanguardia aprire i battenti in tutta Europa. Da Crolles vicino a Grenoble, a Catania in Sicilia. E ora un’altra ancora qui a Dresda. Questa nuova fabbrica si qualifica ai sensi dell’European Chips Act come una struttura unica nel suo genere. In altre parole, produrrà prodotti che non sono presenti o pianificati in nessun altro stabilimento in Europa. Ciò significa che questo stabilimento ha anche diritto al sostegno finanziario nazionale. Quindi, proprio questa mattina, abbiamo autorizzato aiuti di Stato dalla Germania per questo progetto, per un importo di 5 miliardi di euro”, ha precisato von der Leyen.
Infine, la presidente ha ricordato che il rafforzamento della competitività industriale europea “è un pilastro centrale del nuovo programma quinquennale della Commissione europea”. In primo luogo, “proporrò un nuovo Fondo europeo per la competitività come parte del nostro nuovo bilancio” che “investirà in tecnologie strategiche e contribuirà ai nostri importanti progetti di comune interesse europeo”. Dal suo lancio, l’European Chips Act “ha già attirato impegni di investimenti pubblici e privati nell’ordine di 115 miliardi di euro” e “la prossima Commissione europea sarà una Commissione per gli investimenti”, ha puntualizzato la presidente. “In secondo luogo, nei primi 100 giorni del nuovo mandato proporrò un nuovo Clean Industrial Deal. Uno dei suoi obiettivi centrali sarà garantire l’accesso a energia e materie prime a basso costo. E in terzo luogo, istituiremo un’Unione delle competenze”, ha continuato.
“La corsa globale per le tecnologie di domani è iniziata. E voglio che l’Europa cambi marcia”, ha concluso von der Leyen.