Bruxelles – Il vaiolo delle scimmie “non è al momento da considerare come emergenza sanitaria” in Europa, poiché allo stato attuale “il rischio generale rimane basso”. La Commissione europea rassicura. Stefan de Keersmaecker, portavoce per le questioni di Green Deal e salute pubblica vuole evitare ondate di panico. Anche se l’organizzazione mondiale per la sanità (Oms) ha dichiarato l’ondata di vaiolo delle scimmie un’emergenza internazionale, per l’Unione europea al momento non c’è alcuna crisi.
La situazione è problematica in Africa, e l’Ue si sente per il momento sicura. “La crisi COVID ci ha insegnato che dobbiamo essere pronti, e già nel 2022 l’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (Hera) ha concluso accordi per due milioni di dosi di vaccini” per il vaiolo delle scimmie, aggiunge il portavoce dell’esecutivo comunitario. L’Ue dunque non è del tutto impreparata, ha al contrario mezzi pronti a disposizione.
Si rimane comunque vigili. Il comitato per la sicurezza sanitaria (Hsc), l’organismo che riunisce i rappresentati di istituzioni europee e Stati membri Ue per il coordinamento e la gestione delle crisi è attivo e pronto a riunirsi anche in riunioni non in calendario, mentre l’esecutivo comunitario è in stretto contato con il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Nessuna restrizione a viaggi e spostamenti è considerata, fa sapere de Keersmaecker. L’Ue prova a rassicurare. Almeno nell’area a dodici stella la situazione sembra essere fin qui sotto controllo. Almeno questo indica l’andamento epidemiologico, vale a dire la diffusione delle infezioni. “Seguiamo l’approccio scientifico”, chiarisce il portavoce Ue.