Bruxelles – La Commissione europea vuole rimettere mano alla politica del subappalto, pratica che offre troppo spazio a pratiche difficili da controllare. L’impegno politico c’è, assicura Nicolas Schmit, commissario per Lavoro e affari sociali, rispondendo a un’interrogazione in materia. Così come c’è la consapevolezza, all’interno del collegio dei commissari, di pratiche spesso troppo ‘furbette’ e quindi oggetto di intervento. “La Commissione prende atto delle sfide legate al subappalto“, e per questo motivo si “intende collaborare con l’Autorità europea del lavoro per mappare la responsabilità subappaltante negli Stati membri”.
Schmit non offre ulteriori dettagli, ma lascia intendere che la Commissione farà quello che potrà, nel rispetto di competenze squisitamente nazionali. “Spetta agli Stati membri garantire il corretto funzionamento del dialogo sociale nazionale, nonché la corretta applicazione delle disposizioni nazionali e dei diritti fondamentali” in materia di lavoro, ricorda il commissario.
La disponibilità dell’esecutivo comunitario a farsi carico della questione del subappalto dimostra comunque la volontà a rispondere alle richieste della Confederazione europea dei sindacati (Etuc), che in occasione delle elezioni europee dello scorso giugno, nel documento programmatico per un nuovo mercato del lavoro, al punto 9 chiedeva proprio la lotta alla pratica del subappalto ‘facile’ al fine di limitarne il ricorso in nome di più garanzie ed equità.