dall’inviata a Strasburgo – Il Parlamento europeo avvia una ristrutturazione dei propri uffici istituzionali al fine di trattare il più possibile da pari a pari con Commissione e Consiglio, ad esempio in caso di triloghi. L’idea è di specializzare le sue strutture di funzionari, aumentando la collaborazione tra i vari uffici, poiché, spiegano alcuni di loro, “quando trattiamo con la Commissione siamo spesso in difficoltà perché loro hanno una quantità di personale tale da rendere quasi impossibile alle nostre strutture di analizzare le loro proposte fino in fondo”.
La Commissione, solo contando i dipendenti, ne ha oltre 32.000, il Parlamento circa 8.000, quattro volte di meno, il che si traduce in delegazioni che i incontrano con un evidente sbilancio di potenziale.
L’idea è di suddividere l’attuale Direzione generale delle Politiche interne in quattro Direzioni generali per consentire un maggior grado di specializzazione, spiegano fonti dell’Eurocamera – e aumentare il sostegno alle attività fondamentali del Parlamento (legislazione, bilancio, scrutinio). A questo si aggiunge il trasferimento della Direzione per il coordinamento legislativo e delle commissioni al Segretario generale aggiunto competente, per garantire un migliore coordinamento orizzontale tra le nuove entità e quelle esistenti.
Il pacchetto è stato approvato dalla Conferenza dei Presidenti che si è riunita ieri a Strasburgo, ed essendo una riorganizzazione interna non passerà dall’Aula.
La proposta di ristrutturazione del segretariato e la conseguente riassegnazione del personale, assicurano al Parlamento, saranno neutre dal punto di vista del bilancio (ossia avverranno nell’ambito dei posti e del bilancio esistenti, senza costi aggiuntivi). Per il secondo anno consecutivo, il Parlamento non ha richiesto alcuna posizione permanente aggiuntiva nella sua tabella dell’organico per il bilancio 2025.
L’obiettivo è dunque sostenere meglio i deputati nel lavoro legislativo, di bilancio e di controllo, fornendo competenze altamente specializzate. “Il problema – spiega una fonte – è che dalla Commissione arrivano decine di proposte legislative, sui temi più diversi, alle volte estremamente complesse, e attualmente per noi è difficile riuscire ad analizzarle nel dettaglio”. Il risultato, lamentano alcuni funzionari “legislativi” è che “spesso la Commissione riesce a far passare sue iniziative senza che neanche abbiamo il modo di rendercene conto”.
Dunque si vuol fare in modo che il personale si specializzi il più possibile e che si sviluppi al meglio la collaborazione tra i vari settori tematici. Un po’ come avviene ora per il Bilancio dell’Ue, dove al relatore principale, quello della commissione Bilanci, si affiancano altri deputati delle altre commissione per avere una panoramica il più vasta e dettagliata possibile.