Bruxelles – Oltre 380 milioni di euro da parte della Commissione europea a tutela del clima e dell’ambiente. 133 nuovi progetti in Europa finanziati nell’ambito del programma Life.
Life, operativo da 32 anni, ha come obiettivo il supporto a progetti che contribuiscano ad “agevolare la transizione verso un’economia efficiente dal punto di vista energetico e basata sulle energie rinnovabili“. Le sovvenzioni finanziate da Life vengono gestite dall’Agenzia esecutiva della Commissione Cinea (clima, infrastrutture e ambiente).
I progetti annunciati oggi sono selezionati tra una rosa di proposte visionate nell’anno precedente. L’importo stanziato contribuisce in buona parte rispetto al totale di 574 milioni destinati, il cui resto verrà coperto dagli enti nazionali, regionali e locali. Complessivamente, gli investimenti per questo programma sono aumentati nel periodo 2021-2027 del 60 per cento (attualmente, si parla di quasi 5 miliardi e mezzo di euro).
Lo scopo di investire sui progetti Life è avere un contributo importante all’obiettivo della neutralità climatica europea entro il 2050, senza dimenticare la competitività, l’inversione di tendenza rispetto alla perdita di biodiversità. In sostanza, il grande contenitore chiamato Green Deal europeo.
Life si ramifica in vari settori, in cui la Commissione ha dato il suo contributo sostanzioso. Il maggiore finanziamento (con un totale di 216 milioni di euro, di 144,5 milioni dall’Ue) è dedicato alla protezione della biodiversità e della natura, in linea con la strategia dell’Ue sulla biodiversità per il 2030. Due progetti coinvolgono nove paesi europei (tra i quali Belgio, Francia e Ungheria), l’Ucraina e il Senegal e sono dedicati a “conservare l’usignolo continentale più raro d’Europa”. Il coinvolgimento del Senegal è funzionale al fornire una zona di svernamento per l’animale.
Altro pilastro è l’economia circolare e il miglioramento della qualità della vita. Nel complesso, i 26 progetti coinvolti si occupano di ridurre lo spreco di risorse idriche, l’inquinamento, favorire buone pratiche per lo smaltimento di rifiuti e impattare sull’inquinamento atmosferico e acustico. Sul riciclo di tessuti di moda, si concentra il progetto spagnolo, il cui investimento vuole ridurre l’impronta ambientale della moda. Visto anche il divieto dal 2026 di distruzione dei tessuti invenduti e la spinta sull’ecodesign europea, il progetto si inserisce bene a complemento degli obiettivi europei per l’economia circolare.
Non è stato tralasciato anche l’ambito del mercato e della governance per quanto riguarda la transizione, sul quale la Commissione ha investito molto (99 milioni sui 105 totali). Si parla di capitali impiegati per la formazione digitale e di fornire sovvenzioni per le comunità energetiche emergenti, tramite lo Strumento delle Comunità europee per l’energia (Enercom) . Le sovvenzioni, in forma forfettaria, aiuterebbero a “stimolare gli investimenti nell’energia sostenibile”, come indicato anche dalle Pmi europee nell’ultimo Eurobarometro.
Ultimo aspetto coperto è quello della resilienza ai cambiamenti climatici e la mitigazione degli effetti. Due dei progetti, che coinvolgono Italia, Francia e Spagna, si occuperanno di aiutare i vigneti e la produzione di formaggi nei vari paesi a diventare resilienti alla crisi climatica, illustrando “le risposte sul modo migliore in cui l’intera industria agricola europea può adattarsi ai cambiamenti climatici e alla scarsità d’acqua”.