Bruxelles – Bandiere a dodici stelle a mezz’asta davanti ai palazzi delle istituzioni europee. Al Berlaymont, sede della Commissione europea, così come al Consiglio – dove sulla bandiera spagnola è stato legato un laccio nero in simbolo di lutto – e nelle sedi dell’Eurocamera. L’Ue si risveglia a lutto per le tragiche alluvioni che hanno colpito Valencia e che hanno causato già almeno 140 vittime.
Da ieri pomeriggio, i messaggi di solidarietà e di vicinanza alla popolazione e alle istituzioni di Spagna si sono moltiplicati. Da Ursula von der Leyen, che durante la conferenza stampa per presentare un rapporto proprio sulla prontezza di risposta europea alle crisi, ha affermato in spagnolo che “Madrid non è sola”, a Charles Michel, che ha espresso “le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e la gratitudine alle squadre di emergenza per il loro coraggio e impegno”, a Roberta Metsola che – a Madrid per una conferenza internazionale organizzata dal gruppo Santander – ha “ribadito l’appello del Parlamento europeo per un accesso più facile, veloce e flessibile ai fondi per le regioni che affrontano tali calamità naturali”.
Di fronte alle immagini spaventose della tempesta Dana (acronimo di ‘depressione isolata nei livelli alti’, in spagnolo) che ha smembrato diversi quartieri del capoluogo della Comunità Valenciana, l’Ue si è detta pronta a venire in soccorso al Paese ferito dal più grave disastro naturale degli ultimi decenni. Ha fornito immediatamente a Madrid immagini satellitari attraverso il sistema di osservazione Ue Copernicus, e ha assicurato che attiverà il Meccanismo di protezione civile non appena il governo spagnolo lo richiederà. Il presidente della commissione per lo Sviluppo regionale (Regi) dell’Eurocamera, Dragos Benea, ha evidenziato che “l’aumento della frequenza e della gravità dei disastri naturali in tutta l’Ue richiede un’azione immediata per proteggere i nostri cittadini”.
Benea ha insistito sull’urgenza “cruciale” di adottare ‘RESTORE – Sostegno regionale di emergenza alla ricostruzione’, la proposta messa sul piatto solo dieci giorni fa dalla Commissione europea per modificare tre regolamenti Ue in modo da mobilitare in modo più rapidi i fondi per l’assistenza in seguito a calamità naturali. “In questo modo, gli Stati membri e le regioni colpite saranno sostenuti e attrezzati per far fronte alle necessità più urgenti, mitigare le conseguenze socioeconomiche dei disastri naturali e rafforzare la resilienza contro i futuri rischi legati al clima”, ha proseguito il presidente della commissione Regi nella nota.