Bruxelles – Calano le emissioni dell’Unione europea, grazie alla crescita delle rinnovabili, ma è necessario un lavoro continuo per raggiungere gli obiettivi del 2030, 2040 e 2050. È quanto emerge dal Report 2024 sui progressi dell’azione climatica pubblicato oggi dalla Commissione europea. Il documento mostra che le emissioni nette di gas serra (Ghg) dell’Unione europea sono diminuite dell’8,3 per cento nel 2023 rispetto all’anno precedente. “Si tratta del calo annuale più grande degli ultimi decenni, ad eccezione del 2020, quando il Covid-19 ha portato a tagli delle emissioni del 9,8 per cento. Le emissioni nette di Ghg sono ora inferiori del 37per cento rispetto ai livelli del 1990, mentre il Pil è cresciuto del 68 per cento nello stesso periodo, a dimostrazione del continuo disaccoppiamento tra emissioni e crescita economica. L’Ue rimane sulla buona strada per raggiungere il suo impegno di ridurre le emissioni di almeno il 55 per cento entro il 2030”, scrive l’esecutivo Ue.
Più nel dettaglio, le emissioni degli impianti elettrici e industriali coperti dal sistema di scambio di quote di emissione (Ets) dell’Ue – il mercato del carbonio – hanno registrato un calo record del 16,5 per cento nel 2023. “Le emissioni del settore Ets sono ora inferiori di circa il 47,6 per cento rispetto ai livelli del 2005 e sono sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo del 2030 del -62 per cento. Con l’Ets, le emissioni derivanti dalla produzione di elettricità e dal riscaldamento sono diminuite del 24 per cento rispetto al 2022, trainate dalla crescita delle fonti energetiche rinnovabili, in particolare l’energia eolica e solare, e dalla transizione dal carbone. Le emissioni dell’aviazione sono aumentate del 9,5 per cento, continuando la tendenza post-Covid. L’Ue Ets ha generato entrate pari a 43,6 miliardi di euro nel 2023 per investimenti in azioni per il clima”, puntualizza.
Il report precisa che le emissioni di edifici, agricoltura, trasporti nazionali, piccola industria e rifiuti sono diminuite di circa il 2 per cento nel 2023: le riduzioni sono state guidate dal settore degli edifici, con un calo di circa il 5,5 per cento, mentre le emissioni del settore agricolo sono calate del 2 per cento e quelle dei trasporti di meno dell’1 per cento. Il pozzo naturale di carbonio dell’Ue – cioè il deposito naturale di carbonio che assorbe l’anidride carbonica – è aumentato dell’8,5 per cento nel 2023.
“L’Ue è all’avanguardia nella transizione pulita, con un altro anno di forti riduzioni delle emissioni di gas serra nel 2023. L’Ue rappresenta ora il 6 per cento delle emissioni globali”, ha commentato il commissario Ue per l’Azione climatica, Wopke Hoekstra. Tuttavia, Bruxelles evidenzia che “sono necessari ulteriori sforzi per raggiungere gli obiettivi del 2030” perché , sebbene il rapporto fornisca notizie incoraggianti sulle riduzioni delle emissioni dell’Ue, “l’anno scorso ha visto anche più eventi catastrofici e perdite di vite umane e mezzi di sussistenza, causati dal nostro clima già in cambiamento, e le emissioni globali non hanno ancora raggiunto il picco. È necessaria un’azione continua per garantire che l’Ue raggiunga i suoi obiettivi per il 2030 e si metta sulla strada giusta per raggiungere il suo futuro obiettivo per il 2040 e l’obiettivo del 2050 di emissioni nette zero”.
Per la Commissione, infine, l’Ue deve anche continuare il suo impegno internazionale, a partire dalla Cop29. “Con l’imminente partenza per la Cop29, dimostriamo ancora una volta ai nostri partner internazionali che è possibile intraprendere azioni per il clima e allo stesso tempo investire nella crescita della nostra economia. Purtroppo, il rapporto dimostra anche che il nostro lavoro deve continuare, sia in patria che all’estero, perché stiamo vedendo i danni che il cambiamento climatico sta causando ai nostri cittadini”, ha evidenziato ancora Hoekstra.