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Home » Economia » Arriva la ritorsione cinese ai dazi sulle e-car: pronte “misure antidumping” sul brandy Ue

Arriva la ritorsione cinese ai dazi sulle e-car: pronte “misure antidumping” sul brandy Ue

Dal 15 novembre gli operatori del settore dovranno fornire depositi in contanti o lettere di garanzia alle dogane cinesi. La misura è giustificata dal rischio di "danni sostanziali all'industria nazionale", sostiene Pechino, mentre proseguono i colloqui sui dazi Ue sui veicoli elettrici dalla Cina

Simone De La Feld</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@SimoneDeLaFeld1" target="_blank">@SimoneDeLaFeld1</a> di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
11 Novembre 2024
in Economia
brandy cina dazi

(Photo by SEBASTIEN BOZON / AFP)

Bruxelles – Cina e Unione europea scivolano lungo una strada che porta dritti ad una pericolosa guerra commerciale. Dopo i dazi europei sull’import di veicoli elettrici dal gigante asiatico, arriva una prima ritorsione: da venerdì 15 novembre Pechino imporrà “misure antidumping temporanee” sul brandy importato dai Paesi Ue. Nonostante i “progressi” annunciati da entrambe le parti nel finesettimana sulle trattative per rimuovere i dazi sulle auto a batterie.

Pechino aveva minacciato di tassare il distillato già un mese fa, nel tentativo di dissuadere i governi Ue dall’imposizione dei dazi. E di sedersi al tavolo dei negoziati con Bruxelles da una posizione di minore debolezza. In una nota, il ministero del Commercio cinese ha spiegato che “le autorità hanno deciso di attuare misure antidumping temporanee sotto forma di deposito in contanti o lettera di garanzia” nei confronti dei brandy europei. Una decisione assunta in risposta al rischio di “danni sostanziali all’industria nazionale”.

La mossa verrà con ogni probabilità impugnata da Bruxelles presso l’Organizzazione mondiale del commercio (Omc), come per altro già fatto dalla Cina nei confronti dei dazi sulle e-car lo scorso 30 ottobre, il giorno dopo la pubblicazione del regolamento sulla Gazzetta ufficiale Ue. Già il mese scorso, la Commissione europea si era detta inoltre pronta a “valutare attentamente tutte le possibilità di offrire un sostegno adeguato ai produttori” che sono stati colpiti da quella che viene definita una “decisione ingiustificata”.

A subire i danni dello scambio di misure protezionistiche sarà soprattutto l’industria francese del cognac, tra i principali esportatori di brandy nell’Ue, i cui principali rappresentanti ritengono già di essere stati “sacrificati” dal governo a favore del comparto automobilistico.

Come in guerra, su un binario parallelo rispetto alle ostilità corrono i colloqui diplomatici. E così, mentre Bruxelles e Pechino annunciano dazi e reciproci ricorsi all’Omc, dal 2 al 7 novembre un gruppo di funzionari della Dg Commercio della Commissione europea si è recato nella capitale cinese per una settimana di consultazioni con il ministero del Commercio della Repubblica popolare. Entrambe le parti, al termine di cinque cicli di colloqui sulla possibilità di trovare un accordo sulle auto elettriche, avevano parlato di “alcuni progressi”. Per l’esecutivo Ue, le discussioni sono state “costruttive e approfondite“, al fine di “stabilire un prezzo minimo di importazione per un prodotto così complesso, nonché sugli strumenti per monitorare e far rispettare l’impegno”. Secondo quanto affermato sia da Bruxelles che da Pechino, le discussioni dovrebbero proseguire questa settimana.

Tags: brandycinadazi

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