L’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione condanna la decisione e ricorda che le colonie sono illegali: “Stop ad azioni che possano minare i negoziati in corso”
L’Unione europea condanna la decisione di Israele di volere costruire nuove unità abitative a Gerusalemme est, su un territorio che i palestinesi considerano parte del loro futuro Stato. L’annuncio, arrivato ieri, per ammansire gli esponenti di estrema destra, dopo la liberazione di 26 detenuti palestinesi nella notte tra martedì e mercoledì, fa nuovamente salire la tensione tra Israele e Palestina, complicando il già fragile processo di pace.
“L’Ue deplora i recenti annunci di nuovi insediamenti” commenta in una nota l’alto rappresentante per la politica estera Ue, Catherine Ashton: “Ogni azione che possa danneggiare o minare i negoziati in corso – aggiunge – deve essere evitata”. La responsabile della politica estera dell’Ue ricorda anche che l’Europa “ha ripetutamente affermato che gli insediamenti sono illegali nel diritto internazionale”, invitando Israele a “mettere fine a ogni tipo di attività” di questo tipo e di “smantellare” quanto costruito dal marzo 2001.
Lo scorso 27 settembre, anche il Quartetto per il Medio Oriente (Stati Uniti, Russia, Ue e Nazioni Unite), ricorda Ashton, aveva “invitato tutte le parti ad astenersi da azioni che minano la fiducia o che pregiudicano” i negoziati in corso.
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