Roma – L’Italia non si deve preoccupare, nessuno vuole metterla sotto tutela. Nella riforma del Meccanismo di stabilità europeo “sono stati evitati molti aspetti automatici nocivi e non capisco perché lo considerate un problema”. Il Commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici, incontra i giornalisti italiani nel suo ultimissimo tour prima della scadenza del mandato ed è il dibattito sul cosiddetto fondo “salva Stati”, il tema principale della conferenza stampa.
Con l’esame da parte dell’UE della legge di bilancio, è entrato nei colloqui romani con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. “Sono appassionato dell’Italia e ho fatto ogni sforzo in questi sette anni per avvicinarla all’Europa e viceversa”. I giornalisti italiani “mi hanno accompagnato ovunque” dice strappando un sorriso ai cronisti, e “quando non li vedrò più significa che è arrivato davvero il momento di fare gli scatoloni”. La visita era cominciata ieri con l’incontro al Quirinale con il Presidente Sergio Mattarella e si è conclusa nel pomeriggio con il leader degli industriali Vincenzo Boccia.
Moscovici si è dovuto soffermare in diverse occasioni sul MES, e anche se ha più volte ribadito di non voler entrare nella polemica tutta italiana, si è stupito di “come la posizione dell’Italia possa cambiare in così pochi mesi”, tanto più che chi oggi è contrario (Lega e M5S) allora era al governo e ha partecipato al negoziato
Una trattativa seguita dall’ex ministro Tria, “coraggioso e capace con cui ho lavorato bene, ed è grave che su questo punto ci siano accuse o sospetti. Voi siete un grande paese dell’Europa: “è giusto discutere degli aspetti oggettivi del trattato ma non è normale deformare la realtà”. Il nuovo MES per l’Italia “non è un problema ma un progresso”, non ci sono automatismi di ristrutturazione del debito, “ci sono stati progressi verso l’unione bancaria e permetterà maggiore dialogo con gli investitori privati”. Concludendo, “bisogna dire che per definizione un trattato rappresenta un compromesso, e non il punto di vista di un paese piuttosto che un altro”, e nonostante questo “penso veramente che sia per l’Italia favorevole, non neutrale ma favorevole”.
Sul confronto delicato sulla legge di bilancio al centro dell’incontro con Conte e Gualtieri, Moscovici si è limitato a dire che rimangono “rischi di conformità ma che il dialogo tra Italia e Commissione “procede nel senso di rispetto dei parametri”, riconoscendo che l’attuale governo “è più orientato al rispetto delle regole, e fiducioso che sia consapevole degli sforzi necessari per garantire più entrate all’Italia e continuare a lottare contro la frode fiscale e l’evasione”. Il dialogo su questo fronte continuerà “in primavera con il mio successore e amico, Paolo Gentiloni”, ha detto il Commissario uscente. Nel colloquio con il ministro Gualtieri è stata dedicata anche una riflessione sule due spinose vicende dell’ex ILVA e Alitalia: “L’unica cosa che posso dire è che il governo italiano sta veramente facendo qualsiasi cosa per trovare soluzioni che siano positive per l’Italia e per i lavoratori”.