prBruxelles – La Commissione europea apre al price cap sul gas, ma resta convinta della necessità di fissare un prezzo solo sulle importazioni dell’idrocarburo dalla Russia. Tra le misure per affrontare i prezzi elevati dell’energia e alleviare l’impatto sui cittadini e sulle imprese a cui sta lavorando, la Commissione europea si dice pronta a discutere l’idea di fissare un prezzo massimo per le importazioni di gas dalla Russia e di fissare un tetto massimo al prezzo del gas usato nella produzione di energia elettrica, purché non porti a un aumento dei consumi di gas. E’ quanto si legge nel documento informale (in gergo, non-paper) che oggi (28 settembre) la Commissione europea ha trasmesso agli ambasciatori dei 27 Stati membri riuniti oggi nel comitato dei rappresentanti permanenti presso l’Ue, il Coreper. Il documento informale non è una vera e propria proposta con valore legislativo da parte di Bruxelles, ma un contributo al dibattito tra i ministri europei dell’energia che saranno riuniti venerdì 30 settembre al Consiglio straordinario. Un punto di partenza per il loro confronto.
“La Russia ha dimostrato di non essere un fornitore affidabile e sebbene attualmente fornisca solo il 9% delle importazioni dell’UE beneficia ancora di prezzi elevati”, si legge nel documento di cui Eunews ha preso visione. “La fissazione di un tetto massimo sul prezzo del gas russo ridurrebbe le entrate della Russia e la sua capacità di finanziare la guerra in Ucraina”. Nell’idea di Bruxelles qualsiasi importazione “di gas russo a un prezzo superiore a questa soglia sarebbe considerata illegale”, si legge nel non paper, dove viene precisato che “il tetto dovrebbe essere fissato a un livello che, pur essendo chiaramente al di sotto degli attuali valori all’ingrosso all’interno dell’Unione Europea, risponda al prezzo di pareggio russo, più una maggiorazione in linea con i livelli storici dei prezzi”. Si precisa inoltre che “qualsiasi limite di prezzo si applicherebbe solo alle operazioni di importazione, lasciando gli importatori di gas naturale in gasdotto liberi di vendere il gas che hanno acquistato all’interno del mercato interno”.
La Commissione quindi propone una discussione specifica sul price cap sul prezzo del solo gas russo, non su tutto il gas importato come richiesto da almeno 15 Stati membri compresa l’Italia. Ieri sera, dopo un’intera giornata di trattative, le delegazioni di Italia e altri 14 Paesi Ue (Belgio, Bulgaria, Croazia, Francia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna) hanno inviato una lettera alla commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, per chiedere l’introduzione di un price cap su tutto il gas naturale importato. “Il cap dovrebbe essere applicato a tutte le transazioni di gas all’ingrosso, e non limitato all’importazione da specifiche giurisdizioni”, si legge nella lettera di cui abbiamo preso visione. Il tetto ai prezzi, prosegue, “è l’unica misura che aiuterà ogni Stato membro a mitigare la pressione inflazionistica, a gestire le aspettative e a fornire un quadro di riferimento in caso di potenziali interruzioni delle forniture, nonché a limitare gli extraprofitti del settore”. A conclusione della lettera, i ministri invitano la commissaria a presentare una proposta in tal senso “da discutere al Consiglio straordinario sull’energia del 30 settembre, seguita da una proposta legislativa il prima possibile”.
I ministri in questione hanno ribadito la loro preferenza per l’introduzione di un price cap generalizzato su tutto il gas importato in Europa, compreso quello via nave, mentre la Commissione Ue continua a preferire l’idea di un tetto solo sul prezzo del gas russo importato via tubo. Più avanti nel non paper, l’Esecutivo si dice inoltre disposto a discutere un quadro temporaneo dell’UE per limitare l’influenza degli alti prezzi del gas sulla formazione dei prezzi dell’elettricità citando ad esempio l’idea di “fissare un tetto massimo al prezzo del gas nella produzione di energia elettrica a un livello che contribuisca a far scendere i prezzi dell’elettricità senza che ciò comporti un aumento generale del consumo di gas”, si legge. Il non paper presentato oggi agli ambasciatori sarà la base della discussione tra i ministri europei dell’energia che si incontreranno venerdì 30 settembre a Bruxelles in una riunione straordinaria per approvare le misure di emergenza contro il caro energia.