- L'Europa come non l'avete mai letta -
giovedì, 16 Ottobre 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Digital
  • Green
  • Agricoltura
  • Altre sezioni
    • Agenda europea
    • Cultura
    • Sport
    • Postcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
  • Eventi
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Europee 2024
  • Fit for 55
  • Energia
  • Hge
  • Agrifood
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Digital
  • Green
  • Agricoltura
  • Altre sezioni
    • Agenda europea
    • Cultura
    • Sport
    • Postcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
No Result
View All Result
Eunews
No Result
View All Result

Home » Cronaca » Il cambio di genere registrato in uno Stato membro dell’Ue deve essere riconosciuto anche dal Paese di nascita

Il cambio di genere registrato in uno Stato membro dell’Ue deve essere riconosciuto anche dal Paese di nascita

Lo stabilisce una sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione

Ezio Baldari</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@eziobaldari" target="_blank">@eziobaldari</a> di Ezio Baldari @eziobaldari
4 Ottobre 2024
in Cronaca

Bruxelles – Una normativa di uno Stato membro che rifiuta di riconoscere e di annotare nell’atto di nascita di un cittadino il cambiamento di prenome e di identità di genere legalmente acquisito in un altro Stato membro è contraria al diritto dell’Unione.

Lo ha stabilito oggi una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea, per il caso di un cittadino britannico e romeno che si era visto rifiutare dalle autorità nazionali, di Bucarest il riconoscimento del cambio di genere e nome ottenuto in Gran Bretagna, prima della Brexit. “Il fatto che il Regno Unito non sia più uno Stato membro dell’Unione non pregiudica l’applicazione del diritto dell’Unione nel caso di specie”, sottolinea la Corte.

La Corte spiega, poi, che il rifiuto di uno Stato membro di riconoscere un cambiamento di identità di genere
legalmente acquisito in un altro Stato membro ostacola l’esercizio del diritto di libera circolazione e di
soggiorno. Il genere, come il prenome, è un elemento fondamentale dell’identità personale. La divergenza tra le identità “risultante da un siffatto diniego di riconoscimento crea difficoltà nel provare la propria identità
quotidiana, nonché seri inconvenienti professionali, amministrativi e privati”.

Infine, la Corte dichiara che un diniego di riconoscimento e “il fatto di costringere l’interessato ad avviare un
nuovo procedimento di cambiamento di identità di genere nello Stato membro d’origine, esponendolo al
rischio che il procedimento sfoci in un risultato diverso da quello adottato dalle autorità dello Stato membro che
hanno legalmente concesso tale cambiamento di prenome e di identità di genere, non sono giustificati”. In tale
contesto, essa ricorda altresì che dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo risulta che gli Stati
sono tenuti a prevedere un procedimento chiaro e prevedibile di riconoscimento giuridico dell’identità di genere che consenta il cambiamento di sesso.

La sentenza, commenta Alessandro Zan, eurodeputato del Pd, “rappresenta un importante passo avanti per i diritti delle persone transgender e per la tutela del principio di libera circolazione all’interno dell’Ue. Conferma inoltre un principio fondamentale: i diritti acquisiti devono essere riconosciuti e rispettati in un paese dell’Unione Europea”.

Tags: Alessandro Zancambiogenere

Eunews Newsletter

Ti potrebbe piacere anche

Polonia Bielorussia Migranti
Politica

La denuncia degli eurodeputati Pd sulla legge polacca sull’uso di armi contro persone migranti al confine

8 Agosto 2024
Antonio Decaro Pd Commissioni Parlamento Ue
Politica

Tutti i nuovi presidenti delle commissioni al Parlamento Ue. Per l’Italia Decaro (Pd) e Tridico (M5S)

23 Luglio 2024
Foto: Archivio Commissione europea
Politica

Il confinamento ha aumentato le violenze su donne e bambini, il Parlamento europeo: UE e Stati facciano di più per proteggerli

13 Luglio 2021
Mariya Gabriel - © European Union
Cultura

Parità di genere: le raccomandazioni della Commissione UE per colmare il divario nei settori culturali e creativi

7 Giugno 2021
Politica

La Commissione UE avvia una consultazione pubblica sulla lotta alla violenza contro le donne

8 Febbraio 2021
Politica

“Ci vogliono più donne nei posti chiave perché l’UE funzioni meglio”

13 Marzo 2019
Made with Flourish

Il Rapporto Draghi in italiano

di Redazione eunewsit
9 Settembre 2024
CondividiTweetCondividiSendCondividiSend

Secondo articolo

di IT Withub
20 Dicembre 2024

Riassunto secondo articolo

Banane brandizzate Chiquita. Credit:   Justin Tallis / AFP

Quello che capita

di Redazione eunewsit
16 Dicembre 2024

kjashasaskdlasmnc ddddddddd

Credit: Tiziana FABI / AFP

Prova Programma 2

di Redazione eunewsit
12 Dicembre 2024

vfdvddfvdfvdvd

Borrell

Prova programma

di Redazione eunewsit
12 Dicembre 2024

cdfjlkdsjlkfjlfjkldfs

  • Chi siamo
  • Eventi
  • Contatti
  • L’Editoriale
  • 7 racconti di Diego Marani
  • Privacy Policy
  • Cookie policy

Eunews è una testata giornalistica registrata - Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

Copyright © 2023 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Digital
  • Green Economy
  • Agricoltura
  • Agenda europea
  • Cultura
  • Sport
  • Editoriali
  • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata

No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Digital
  • Green Economy
  • Agricoltura
  • Agenda europea
  • Cultura
  • Sport
  • Editoriali
  • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata

This site is registered on wpml.org as a development site. Switch to a production site key to remove this banner.

Attenzione