Bruxelles – Il Parlamento europeo ha dato il via libera definitivo all’importazione, per il 2016 e il 2017, di altre 70mila tonnellate di olio d’oliva extra vergine tunisino senza dazi. La quota d’emergenza, proposta dalla Commissione come forma di sostegno al Paese nella sua lotta per l’affermazione della democrazia, è stata approvata con 500 voti favorevoli, 107 contrari e 42 astensioni nella Plenaria di Sttrasburgo. Le importazioni “duty-free” al momento sono di 57.700 tonnellate all’anno, a cui si aggiungeranno altre 35mila nel 2016 e altrettante nel 2017.
“L’adozione di queste misure di emergenza rappresenta una buona notizia per la Tunisia, che sta affrontando difficoltà molto gravi.L’aumento della quota di olio d’oliva a dazio zero, senza aumentare il volume totale delle esportazioni, fornirà un aiuto essenziale alla Tunisia e non dovrebbe destabilizzare il mercato europeo”, ha assicurato la relatrice Marielle de Sarnez (Alde).
Il provvedimento era stato molto criticato da una parte dei deputati che temevano per le ripercussioni sul settore agricolo europeo. La scorsa plenaria sono stati approvati due emendamenti che chiedevano da una parte di inserire una clausola relativa alla tracciabilità delle merci, al fine di assicurare che l’olio d’oliva sia interamente prodotto in Tunisia e trasportato direttamente da questo Paese nell’Unione, e dall’altra di cancellare la possibilità di prolungare le misure d’emergenza oltre il periodo iniziale stabilito di due anni. Queste correzioni sono state approvate in maniera informale dal Consiglio Ue (che ora dovrà dare anche il via libera formale) e per questo anche i deputati hanno dato a grande maggioranza il loro ok.
“Oggi ho votato ‘no’ per confermare la mia contrarietà a un provvedimento sbagliato nelle modalità e nei tempi di applicazione”, ha affermato però il coordinatore S&D in commissione Agricoltura, Paolo De Castro, che ha comunque affermato di riconoscere come “dato oggettivo”, che “con il lavoro compiuto dalla delegazione del Partito Democratico, quella approvata oggi è una proposta migliore rispetto alla precedente”. Per De Castro poi “l’impegno del capo della diplomazia Ue, Federica Mogherini, a lavorare per la suddivisione mensile del contingente extra quando l’esecutivo Ue si occuperà del regolamento attuativo è, senza ombra di dubbio, un ulteriore risultato positivo”.
“Non c’è alcuna possibilità di adesione rispetto ad una decisione che va contro le nostre imprese, creando gravi danni per i nostri consumatori. Il mio no all’immissione dell’olio tunisino nel comparto agricolo nazionale resta fermo, in maniera chiara e senza equivoci”, ha commentato Salvatore Cicu del Pdl, che alla scorsa votazione aveva presentato un emendamento per abrogare del tutto il provvedimento, emendamento che era però stato bocciato.
Fortemente critica la Coldiretti, fin dall’inizio contraria a questo provvedimento. “Dopo che nel 2015 in Italia sono aumentate del 481% le importazioni dell’olio di oliva della Tunisia per un totale di oltre 90 milioni di chili è un errore”, aumentare le importazioni duty-free ha dichiarato il presidente Roberto Moncalvo secondo cui “il rischio concreto in un anno importante per la ripresa dell’olivicoltura nazionale è il moltiplicarsi di frodi, con gli oli di oliva importati che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri, a danno dei produttori italiani e dei consumatori”.