Bruxelles – “Ho chiaramente indicato che abbiamo bisogno di una giustizia indipendente, di media indipendenti, di un parlamento forte e che la revoca dell’immunità di un quarto dei deputati del parlamento turco è fonte di profonda inquietudine”. Non ha risparmiato le critiche la cancelliera tedesca, Angela Merkel, nel corso dell’incontro a Istanbul con il presidente turco, Recep Tayyp Erdogan. Se è vero che la collaborazione turca sul fronte immigrazione è fondamentale per Berlino che lo scorso anno ha accolto un milione di rifugiati, la cancelliera dichiara di non essere pronta a barattarla con un ammorbidimento dei criteri per la liberalizzazione dei visti con l’Europa, tanto voluta da Ankara. “Ho chiaramente detto che il cammino verso l’esenzione dei visti passa per 72 punti”, ha ribadito Merkel, frenando anche sulla tempistica: “È prevedibile che da qui al primo luglio alcune cose non siano messe in atto”, ha ammesso.
A preoccupare Merkel il rispetto della democrazia in Turchia, preoccupazione cresciuta in seguito all’approvazione di un emendamento costituzionale che ha annullato l’immunità dei parlamentari turchi, una misura che prelude alla perseguibilità di deputati dei partiti di opposizione, in particolare i filo curdi dell’Hdp e repubblicani del Chp, e che potrebbe spianare la strada a un ulteriore accentramento dei poteri in capo al presidente Erdogan.
Ma Ankara non sembra affatto disposta a fare passi indietro e anzi minaccia di sospendere ogni tipo di collaborazione con l’Ue. Il nostro Paese, ha avvertito il consigliere economico di Erdogan, Yigit Bulut, potrebbe fare “scelte radicali” e sospendere tutti gli accordi in essere con la Ue. “Non ci aspettiamo nulla da loro”, ha detto nel corso di un’intervista alla tv pubblica: “Lasciamo che continuino ad applicare doppi standard, lasciamo che continuino a non mantenere le promesse fatte ai cittadini turchi” ma “devono sapere che la Turchia molto presto farà scelta radicali se continueranno ad avere questo atteggiamento”. Insomma se non si arriverà alla liberalizzazione dei visti voluta da Ankara “gli accordi di riammissione e tutti gli altri accordi potrebbero essere sospesi”, ha insistito il consigliere di Erdogan, chiarendo: “L’Europa deve mantenere le sue promesse”.