Ufficializzato il nome del tedesco. Swoboda: “Leader riconosciuto come forte a livello globale”
Il Presidente dell’Europarlamento domani in Vaticano inviterà il Papa a parlare a Strasburgo
Che il cavallo su cui avrebbero puntato i socialisti europei sarebbe stato lui era ormai chiaro da tempo, ma oggi è arrivata l’ufficialità: sarà Martin Schulz, attuale presidente del Parlamento europeo, il candidato del Pse per la presidenza della Commissione europea. Lo ha ufficializzato il gruppo parlamentare dei Socialisti & Democratici nel corso di una riunione tenuta a Strasburgo, a margine della sessione plenaria dell’Europarlamento. “Martin Schulz è già stato presidente del gruppo S&D per otto anni e il nostro candidato vincente per la presidenza del Parlamento europeo”, ha ricordato Hannes Swoboda, attuale presidente del gruppo nell’Aula. “Schulz ha sempre dimostrato di avere una visione europea equa e socialmente bilanciata, e come presidente del Parlamento europeo ha dimostrato di essere un leader riconosciuto come forte a livello globale” ha continuato Swoboda.
Tutti i partiti socialisti dei Paesi dell’Ue, in vista delle elezioni europee di maggio 2014, indicheranno quindi in Schulz il loro candidato a succedere a José Manuel Barroso, attuale Presidente dell’esecutivo di Bruxelles. Un proprio candidato avranno poi anche i Popolari, i Liberali, i Verdi, la Sinistra e tutti gli altri partiti. Secondo il Trattati di Lisbona adesso i capi di Stato e di Governo, nell’indicare il nome del futuro Presidente dell’esecutivo, dovranno tenere conto delle indicazioni del Parlamento. Per questo i partiti europei hanno deciso di esprimere un nome già al momento delle elezioni. Non è detto che però poi in Aula non si formino coalizioni trasversali sul candidato di uno dei partiti. Non è escluso ad esempio che sul nome di Schulz alla fine non finiscano per convergere, a elezioni completate, anche il sostegno di altre compagini come i Verdi, e questo farebbe cambiare gli equilibri, anche se non legherebbe al 100% le mani dei Ventotto, che continuerebbero ad avere il potere di indicare un nome di propria scelta.
Intanto dal canto suo il Presidente Schulz ha fatto sapere che domani, durante l’udienza che ha in programma con Papa Francesco in Vaticano, chiederà a quest’ultimo di tenere un discorso nella plenaria di Strasburgo.
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