Bruxelles – Francia, Germania, e Gran Bretagna hanno fatto pressioni all’Ue per non far mettere l’embargo sulla vendita delle armi in Arabia Saudita. La denuncia arriva dalla europarlamentare verde Valero Bodil. L’embargo è stato sollecitato il 20 ottobre scorso con una lettera all’Alto rappresentante Federica Mogherini firmata da alcuni presidenti di gruppi parlamentari: Ska Keller e Philippe Lamberts dei Verdi, Gianni Pittella dei Socialdemocratici, Guy Verhofstadt dell’Alde e da Gabriele Zimmer della Sinistra unita europea. Il Parlamento Europeo ha approvato il 13 settembre 2017 a Strasburgo una risoluzione che chiede l’embargo sulla vendita delle armi in Arabia Saudita agli Stati membri, ma il Consiglio non ha ancora una sua posizione. A destare preoccupazione tra gli eurodeputati, i crimini di guerra commessi dall’esercito saudita in Yemen, nel sanguinoso conflitto per il predominio della regione.
Valero ha criticato il fatto che al momento sono prodotte “troppe armi”, perché ci sono “numerosissime industrie di armamenti in Europa”, e quindi “per questo c’è grande bisogno di esportarle”. I maggiori paesi che le esportano e fanno pressioni all’Ue affinché l’embargo non sia approvato, ha spiegato, sono Francia, Germania, e Gran Bretagna.
“È uno scandalo che gli Stati membri dell’Ue continuino a fornire armi e competenze all’Arabia Saudita per la guerra contro lo Yemen. L’Alto rappresentante Mogherini dovrebbe lanciare urgentemente un’iniziativa per imporre un embargo sulle armi dell’Ue”, ha chiesto Valero, e l’Arabia Saudita “dovrebbe immediatamente fermare il blocco del mare, della terra e dell’aria dello Yemen e consentire il pieno accesso per gli aiuti umanitari al Paese”.
Più di una dozzina di paesi dell’Unione europea stanno vendendo armi o equipaggiamenti militari in Arabia Saudita. In testa fra gli esportatori Gran Bretagna e Francia, secondo uno studio condotto dall’Istituto di ricerca internazionale per la pace di Stoccolma.
“Mentre Theresa May, senza dubbio, parlerà contro la tragedia che affligge il popolo dello Yemen durante il suo viaggio in Arabia Saudita, queste parole non significheranno nulla finché il Regno Unito continuerà a vendere armi per un valore di miliardi di euro all’anno”, a Ryiad, ha attaccato la Verde britannica Molly Scott Cato che ha sottolineato che “ci sono segnali che in Yemen vengano commessi crimini di guerra su vasta scala”, e per questo “sosteniamo la raccolta di prove per il perseguimento penale di coloro che commettono tali crimini e sanzioni Onu nei confronti di coloro che che ostacolano l’assistenza umanitaria “.