Coesione, da Parlamento Ue più flessibilità per fondi rimanenti di fine ciclo 2014-2020 e centralità negli investimenti critici

Il voto in commissione Sviluppo delle regioni ribadisce l’impegno dell’Ue per regioni e territori. Commissioni Industria e Bilanci al voto il 9 ottobre

Bruxelles – La politica di coesione non deve essere ‘dimenticata’ negli sforzi ulteriori per l’economia dell’Ue attraverso gli altri programmi. E’ la commissione Sviluppo delle regioni del Parlamento europeo a dirlo nel parere sulle Tecnologie strategiche per la piattaforma europea (STEP), il piano lanciato per rispondere alla necessità di incrementare gli investimenti nelle tecnologie critiche in Europa. A grande maggioranza (24 voti a favore, 5 contrari e 4 astenuti), si chiede di inserire la coesione in questo nuovo ‘corso’.

I deputati vogliono che “le priorità di coesione si riflettano negli stanziamenti STEP“. In tal senso invitano a mantenere l’attenzione sugli investimenti sulle piccole e medie imprese e sulle imprese a media capitalizzazione, a sostenere la partecipazione transfrontaliera e investire nella fornitura di opportunità di lavoro per i giovani, soprattutto nei paesi meno sviluppati e nelle regioni in transizione. Pertanto le assegnazioni alle priorità STEP non dovrebbero essere superiori al 20%.

A proposito di coesione, la commissione Sviluppo delle regioni si è espressa anche sulla chiusura del periodo di programmazione 2014-2020. Gli eurodeputati hanno concesso alle regioni e alle autorità nazionali maggiore flessibilità e tempo per evitare possibili perdite delle risorse rimanenti. A tal fine, hanno consentito un cofinanziamento al 100% nell’ultimo anno per i programmi sostenuti dal Fondo di coesione, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dal Fondo sociale europeo. Hanno inoltre votato per consentire al 10% dei fondi nazionali per tutte le regioni e al 15% per le regioni ultra-periferiche di beneficiare di un anno di ritardo nella richiesta di pagamenti.