Bruxelles – Tempo di bilanci per la Commissione europea. A un anno dalla creazione del Fondo europeo per gli investimenti strategici (Efsi), cuore del Piano Juncker, sono stati mobilitati 100 miliardi di euro, poco meno di un terzo dei 315 previsti da Bruxelles. Dopo energia (29%) e ricerca e innovazione (23%), è il digitale il terzo settore ad aver beneficiato del maggior numero di finanziamenti (13%), a pari merito con i trasporti.
Finora la Banca europea per gli investimenti (Bei) ha investito 750 milioni di euro, che si prevede genereranno 3,7 miliardi di investimenti. I progetti finanziati, però, sono solamente tre e quello più importante riguarda l’Italia e il suo piano per la banda larga firmato nel dicembre 2015. Grazie al Piano Juncker, il governo prevede di dotare di una connessione di almeno 50 Mbps tutto il Paese. Gli altri progetti sono uno francese, per portare la banda ultraveloce nelle aree più remote del Paese, e uno europeo, che riguarda le infrastrutture per la banda larga nell’Europa nord-occidentale.
Bisogna ricordare anche che, oltre ai finanziamenti mobilitati attraverso il Piano Juncker, nel bilancio 2014-2020, 118 miliardi sono stati dedicati a ricerca-innovazione e Mercato unico digitale.