Bruxelles – La rivoluzione digitale non può essere affrontata senza un adeguato supporto a start-up e piccole e medie imprese innovative. Dal dibattito organizzato ieri (martedì 23 marzo) dalla commissione speciale sull’intelligenza artificiale del Parlamento Europeo è emersa con chiarezza una linea di sostegno alle aziende europee che in questo decennio dovranno competere con unicorni (nuove aziende dal valore superiore al miliardo di dollari e non ancora quotate in borsa) e giganti globali sul fronte delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale (IA).
“La rivoluzione digitale porterà con sé un rimpasto dell’ordine globale stabilito“, ha avvertito il presidente della commissione AIDA, Dragoș Tudorache (Renew Europe). “Coloro che sono competitivi digitalmente rimarranno un passo avanti e diventeranno i nuovi superpoteri digitali”, mentre “quelli che oggi non sono competitivi rimarranno indietro“. Per questo motivo gli eurodeputati stanno ragionando non solo sulla protezione dei valori UE nello sviluppo delle nuove tecnologie, ma anche su come aumentare la competitività dell’Unione e aiutare le imprese europee a sfruttare al meglio le nuove soluzioni tecnologiche.
Prima di tutto, la commissione speciale sull’intelligenza artificiale ha ribadito la necessità di percorrere la strada di regolamenti comunitari, per dispiegare il potenziale dell’IA affidabile ed etica, attraverso la creazione di un ambiente aziendale sicuro e trasparente e l’accesso per le imprese a dati di alta qualità. “L’Unione Europea sarà influente sulla scena mondiale solo se gli Stati membri lavoreranno insieme e saranno disposti a delegare alone decisioni sull’intelligenza artificiale”, ha sostenuto con forza Tudorache. In secondo luogo, i relatori hanno sottolineato la necessità di massicci investimenti nella ricerca, infrastrutture ed ecosistemi solidi e dati inclusivi per permettere alle aziende UE di riuscire a fare ingresso nei mercati globali e diventarne leader.
Il presidente della commissione speciale ha confermato che “l’innovazione e le start-up sono la linfa vitale della crescita economica“. Con questa certezza, Bruxelles dovrà “garantire un ambiente normativo in cui possano prosperare e diventare unicorni, globali, giganti della tecnologia”, ma soprattutto “pensare dal loro punto di vista e assicurarci che i loro bisogni siano soddisfatti“.